Derivato dal latte di soia, il tofu presenta un sapore molto blando che non lo fa amare da tutti, anche se proprio qui sta il suo punto di forza: l’adattabilità a tante ricette. Imparando a cucinarlo si apprende anche ad apprezzarlo. L’ideale è sbollentarlo prima dell’uso, perché così si toglie il gusto acidulo e se ne aumenta la digeribilità.
Pressato o morbido
I diversi tipi di tofu sono tutti preparati con identico procedimento, varia soltanto la quantità di coagulante utilizzata: si ha così un prodotto più o meno compatto o acquoso.
Pressato: è quello che si trova normalmente in commercio, in panetti di circa 300 g. In superficie riporta i segni del telo in cui è avvolto durante la preparazione. È chiaro, morbido ma consistente, con un profumo leggero. Questo tipo di tofu va conservato in frigo, immerso in acqua (che va cambiata tutti i giorni). Il periodo di conservazione è di qualche giorno.
Morbido: è venduto in vaschette di plastica confezionate. Più ricco di acqua rispetto al precedente, non può essere tagliato a dadini ma usato solo per realizzare creme, salse e ripieni. Il gusto è differente rispetto a quello del tofu pressato: alcuni lo trovano più saporito, altri meno gradevole.
Ecco 10 ricette che vi permetteranno di apprezzarne le diverse qualità di questo alimento, dall’antipasto al dolce.