Riprendendo il discorso iniziato ieri la frutta secca nelle sue molteplici versioni, in particolare quella oleosa ricca di grassi particolarmente importanti, andrebbe consumata non tanto a natale in dosi enormi (come spesso succede), ma tutti i giorni in dosi moderate.
Una sorta di medicina quotidiana da non dimenticare per altro molto gustosa e stimolante su cui spero sia superfluo aggiungere che si intende intera da sgusciare al momento e non già sgusciata e conservata (e magari super salata!) perché la differenza è enorme!!!
Che sia una medicina quotidiana lo pensano con convinzione un pool di esperti di diversi centri di ricerca tra America e Cina che hanno pubblicato le loro analisi su Jama Intenational Medicine.
La ricerca si è basata sull'osservazione dello stile alimentare e delle abitudini di vita di ben 200 mila adulti residenti nel sud degli Stati Uniti e a Shangai seguiti per un arco temporale che andava dai 5 ai 12 anni, quindi molto lungo.
Con conclusioni impressionanti per la rilevanza che hanno, ad esempio il consumo di frutta oleosa e arachidi ha un riflesso importante sulla mortalità per tutte le cause con una riduzione del 17-21%, mentre per mortalità cardiovascolare la riduzione arriva al 23-28%.
Parliamo di quantità moderate ma importanti, 20-30 grammi al giorno (netti ovviamente considerando che è frutta in guscio con alta percentuale di scarti) che corrispondono ad esempio a 5-7 noci o una piccola manciata di arachidi.
Porzioni che possono essere assimilate anche attraverso le ricette di cucina, fra tutti indubbiamente i dolci, se la loro preparazioni rispetta un equilibrio tra grassi, zuccheri, fibre e altri nutrienti importanti da privilegiare.
Un tentativo ben riuscito lo ha rappresentato questa mia ricetta di strudel che ho ideato in occasione dell'uscita sul Corriere della Sera e che oggi presento sul blog.
Così a natale e durante le feste avete una possibilità in più di gustare un dolcetto senza tanti sensi di colpa!!!
Strudel alle mele e frutta secca
Ingredienti per 6 persone:
- 150 g di farina bianca,
- 50 g di farina di castagne,
- 2 cucchiai di miele,
- 30 g di burro,
- 1 uovo,
- 2-3 mele renetta,
- 50 g di uvetta,
- 20 g di noci sgusciate,
- 20 g di pinoli,
- 1 cucchiaio di buccia d'arancia grattugiata,
- 2-3 cucchiai di zucchero di canna,
- zucchero a velo,
- cannella in polvere
Preparazione
- Ammollare in acqua tiepida le uvette e su una spianatoia impastare le farine, il miele (che è possibile sostituire con sciroppo d'acero), il burro (in alternativa 3 cucchiai di olio di girasole), l'uovo e un pizzico di sale versando quando serve un poco di acqua.
- Una volta pronto e omogeneo avvolgere l'impasto in un panno umido e lasciarlo riposare per almeno 1 ora al fresco.
- Sbucciare le mele, affettarle e cuocerle a calore vivace per meno di 10 minuti insieme allo zucchero (per un gusto più intenso si possono anche flambare con un poco di brandy).
- Intiepidirle, mescolarle con le uvette dall'acqua e leggermente strizzate, la buccia d'arancia, le noci tritate grossolanamente e i pinoli interi.
- Stendere l'impasto, distribuirvi sopra il ripieno, avvolgere la pasta, chiudere i bordi e cuocere in forno caldo a 180 gradi per circa 30-40 minuti, intiepidire e cospargere con zucchero a velo mescolato con cannella in polvere.