Rimango come nel caso dell'ultima ricetta che ho pubblicato sulle minestre, ma del resto se non ne parlo diffusamente adesso che il freddo è ancora presente e una bella zuppa riscaldante ha tutto il suo perché quando ne parlo?
C'è un altro motivo in realtà legato alla casualità che mi vuole in questo momento impegnato a creare e provare delle ricette a base di un prodotto della soia molto interessante e gustoso.
Si tratta del tempeh un alimento fermentato di consistenza compatta e leggermente gommosa dal sapore forte e intenso, ricorda in qualche modo gli aromi di noci e funghi il che lo rende particolarmente interessante sul fronte dell'aromaticità.
È originario dell’Indonesia dove tuttora è uno dei cibi più popolari e usati, si ricava dai fagioli di soia gialla, ma si può ottenere anche da altri legumi (fagiolo rosso, arachidi, ecc.) e cereali (frumento, avena, orzo), una varietà di sfumature che qui da noi è però ben difficile reperire!
Le cucine di molte altre nazioni del sud-est asiatico utilizzano questo prodotto per la realizzazione di numerose ricette in sostituzione della carne vera e propria di cui ricorda in qualche modo la consistenza, grazie anche alla composizione proteica molto simile, ma io trovo che sia interessante in abbinamento anche con altre portate come nel caso della ricetta che vi presento oggi.
Rispetto alla carne comunque ha il vantaggio di tempi di cottura notevolmente inferiori, una buona dose di fibre, meno grassi, una composizione complessiva più digeribile e assimilabile.
Tra tutti i prodotti vegetali ha, inoltre, la più alta percentuale di vitamina B12, normalmente carente nei prodotti di origine non animale il che è un grandissimo vantaggio soprattutto per chi segue un alimentazione senza prodotti di origine animale.
Nei paesi di origine il tempeh viene conservato in acqua salata è può subire una lessatura o marinatura preliminare, a fette e cubi piccoli viene spesso cucinato con salse piccanti, fritto o passato al vapore sia da solo che insieme a stufati, minestre, pietanze piccanti, riso, sughi per primi piatti o condimento interno per preparazioni simili al nostro panino.
In Italia si trova quasi esclusivamente sottovuoto pronto all’uso e può rientrare nella composizione di molti piatti tradizionali e moderni con risultati gustativi originali e gradevoli.
E di seguito ne vedete un buon esempio.
Spero!!!
Vellutata gialla di cavolo con tempeh
Ingredienti per 4 persone:
- 600 g di cavolo verde,
- 2 patate medie,
- 1 cucchiaio di curcuma in polvere,
- 20 semi di finocchio,
- 125 g di tempeh,
- farina di riso per impanare,
- olio extravergine d'oliva,
- sale
Preparazione:
- Sfogliare il cavolo verde, lavarlo e affettarlo, pelare le patate, lavarle e tagliarle in grossi pezzi, condire le due verdure con la curcuma, 1 cucchiaio abbondante d'olio, 5 di acqua e i semi di finocchio tritati.
- Lasciarle brasare in una casseruola per 5 minuti circa salandole un poco, bagnarle con 1 l di acqua, portare a ebollizione e cuocere per 25 minuti circa.
- Nel frattempo tagliare il tempeh in sottili fettine, impanarle nella farina di riso e rosolarle in buon olio d'oliva fino a dorarle da ambo i lati e renderle croccanti.
- Frullare le verdure fino a ottenere una crema da regolare di sale e eventualmente allungare con altra acqua, distribuirla nei piatti e accompagnarla con il tempeh croccante.