Nelle sue duo tipologie, precoce e tardivo, il radicchio rosso di Treviso è la cicoria più rinomata nel nostro Paese. Deve la sua grande fama alla particolare colorazione rossastra delle foglie e al loro sapore leggermente amaro, frutto di un antico e complesso metodo di produzione che ha garantito a quest'ortaggio anche il riconoscimento Igp.
Precoce, il più economico
La tipologia precoce, disponibile tra fine settembre alla primavera inoltrata, ha, rispetto al tardivo, nervature più grandi e un cespo più voluminoso e ben serrato all'estremità. Il metodo di produzione è molto più semplice e veloce e non prevede la forzatura dei cespi. Il suo sapore, anche se meno intenso e aromatico del "fratello" tardivo, è ottimo per dare un tocco amarognolo alle insalate miste e a saporiti piatti rustici.
Tardivo, una complessa lavorazione
Il radicchio rosso di Treviso tardivo si caratterizza per la costola dorsale completamente bianca, le foglie color rosso vinoso, cespo non perfettamente compatto e una radice a fittone non superiore ai 6 centimetri. I cespi, raccolti all'inizio di novembre, vengono raggruppati in mazzi e allineati sul terreno in particolari tunnel, per proteggerli da eventuali piogge e gelate. Segue la fase cruciale della forzatura e imbiancamento in cui il radicchio viene immerso con la radice in vasche piene di acqua di risorgiva, al riparo dalla luce per 15-20 giorni. In questo modo si sviluppano nuove foglie, tenere e gradevolmente amare, la era prelibatezza di quest'ortaggio. Una volta liberato dalle foglie più esterne, il cuore del radicchio è ideale da gustare crudo condito con sale e olio ma anche alla griglia e come ingrediente di risotti, pastasciutte e torte salate.
Ecco una panoramica di semplici ricette con il radicchio rosso per portare in tavola antipasti, contorni, primi e secondi semplici e gourmet.