Oggi parliamo di estetica, di come la presentazione di un piatto possa incidere sulla sua visibilità, percezione e tendenza all'assimilazione finale.
Ma non si tratta come si potrebbe credere dell'estetica finalizzata al nulla come spesso avviene in tanti piatti pretenziosi che basano la loro forza più sulla scenografica finale che sul contenuto reale ingannando malamente il consumatore finale, spesso confuso e distratto dalla sorpresa estetica.
Qui parliamo di come la forma, le dimensioni, la presentazione logistica e la consistenza di un piatto possa aiutare a consumare in maniera più equilibrata le porzioni e quindi a controllare con maggiore cognizione di causa calorie, grassi e nutrienti in generale.
Lo spunto sono alcuni studi, in particolare due recenti condotti negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi entrambi con lo scopo di valutare quanto "l'inganno a fine di bene" di un piatto presentato in determinanti modi possa influire positivamente sulla sua assimilazione.
Nel primo è stato chiesto ad alcuni studenti di valutare il peso complessivo di un dessert diviso in 9 e 16 pezzi e a fronte di un peso reale di 160 grammi quando era diviso per 9 sembrava pesare 200, quando per 16 ben 240.
Tutto questo, naturalmente, induceva a un consum minore dei 16 pezzi ritenuti palesemente troppi come porzioni e quindi percepiti come "ostili" a una corretta alimentazione.
La realtà è che 1, 9 o 16 non cambia nulla, il peso è sempre quello così come l'introito energetico, però l'osservazione può essere molto utile per elaborare una strategia di consumo più oculato, in particolare per chi ha problemi di sovrappeso, tema di cui discutevo proprio nell'ultimo post presentando un libro sull'argomento.
Il secondo studio si prefiggeva lo stesso obbiettivo, ma cambiava strategia di analisi e metodologia, fulcro centrale una zuppa e il suo consumo differente.
Intera, a piccolo sorsi, liberamente come si voleva, distratti o meno da fattori esterni come la televisione e così via.
Il risultato analogo alla prima, quando si consumava la zuppa in piccoli sorsi la sensazione netta era che se ne consumasse un quantitativo decisamente maggiore e quindi la tendenza era a limitare i sorsi stessi.
Tutto quello che vi racconto è spiegato molto meglio sull'articolo che trovate in edicola oggi all'interno del Corriere della Sera nell'inserto salute alla pagina alimentazione.
Perché ve lo racconto? Perché come ormai capita spesso l'articolo ospita una mia ricetta sintonizzata con i temi affrontati, in questo caso troverete degli ottimi bocconcini croccanti sperimentati apposta l'altro giorno e decisamente venuti bene.
Sono accompagnati da un 'insalata di spinaci, che ricordo però devono essere molto giovani e consumati in maniera limitata o meglio insieme ad altre insalatine di stagione.
A voi la ricetta e buona degustazione.
Bocconcini croccanti con ricotta e spinacini
Ingredienti per 4 persone:
- 1 rametto di rosmarino fresco,
- 200 g di farina 0,
- 250 g circa di ricotta di pecora,
- ½ cucchiaino di buccia di limone grattugiata,
- 1 cucchiaino di prezzemolo tritato,
- 1 cucchiaio di semi di sesamo,
- 250 g di spinacini puliti,
- olio extravergine d'oliva,
- sale
Presentazione
- Lavare il rosmarino staccando le sole foglie, asciugarle e tritarle velocemente, mescolarle subito con 1 cucchiaio di olio.
- Disporre la farina a fontana, aggiungervi l'olio aromatico, un pizzico di sale e acqua quanto basta per formare un composto omogeneo da coprire e lasciare riposare almeno 40 minuti.
- Mescolare la ricotta di pecora con la buccia del limone e il prezzemolo.
- Dividere la pasta riposata in 20-24 piccoli pezzi e con le mani dargli una forma arrotondata, stendere ogni pezzo molto sottilmente e formare dei fini tamponi, spennellare i bordi con poca acqua e distribuire equamente su una parte della pasta la ricotta.
- Chiudere a metà sigillando accuratamente i bordi, sbattere insieme 1 cucchiaio di olio e 1 cucchiaio di acqua, spennellare i bocconcini e cospargerli con i semi di sesamo.
- Cuocere nel forno caldo a 190 gradi per 15 minuti e accompagnare con gli spinacini conditi con poco olio, sale e succo di limone a piacere.