Cosa c’è di più primaverile dei piselli? Sono i semi del Pisum sativum, che appartiene alla famiglia delle leguminose. Non tutti sanno che si raccolgono in questa stagione perché sono teneri, dolci e freschi mentre quelli commercializzati secchi sono raccolti alla fine dell’estate, quando la pianta ingiallisce.
I piselli affondano le radici nel Neolitico (7.000 anni prima di Cristo!) e si pensa siano originari dell’India. Le prime testimonianze risalgono al 2000 a.C. in Asia Minore ma oggi sono ampliamente coltivati sia in Asia che nei Paesi del Mediterraneo. L’Italia è uno dei principali produttori e qui sono tra i legumi più utilizzati, apprezzati anche dai bambini.
Tante varietà
La pianta del pisello è erbacea e annuale e presenta un unico stelo di lunghezza variabile da 30 centimetri ai 3 metri; in funzione delle caratteristiche morfologiche della pianta, possiamo distinguere in nani, rampicanti e semirampicanti. Le varietà sono numerose e differiscono per forma e colore. I loro nomi, spesso curiosi, derivano da alcune caratteristiche del baccello, dall’area di produzione o altro. In più, si parla di piselli da sgusciare e quelli senza pergamena, con semi rugosi o invece tondi, piante rampicanti o nane.
Freschi è meglio
I piselli vengono tradizionalmente consumati freschi nel periodo di raccolta che va dalla primavera all’inizio dell’estate. Nel resto dell’anno è possibile acquistarli congelati, in conserva confezionati in barattolo di vetro o in lattina oppure secchi, ma “non è la stessa cosa del fresco!”.
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