L'albicocca è un regalo del lontano oriente. Oggi da noi è diffusissima grazie al suo sapore e ai suoi benefici, infatti, quattro frutti al giorno soddisfano il fabbisogno di vitamina A.
Dall'estremo Oriente dove è nata, l'albicocca si diffuse sempre più a ovest, finché arrivò in Armenia. Là trovò una sistemazione ideale, tanto che i romani, che duemila anni fa la introdussero in Europa, chiamavano l'albicocca armeniacum, che significa "mela armena". A un largo consumo di albicocche, soprattutto disidratate, la tradizione popolare ha fatto risalire la longevità delle popolazioni Hunza del Tibet.
Nelle nostre regioni si coltivano molte varietà di albicocche con differenti periodi di maturazione. L'albicocca è una dei frutta più ricchi di caroteni, precursori della vitamina A: 200 grammi d'albicocche soddisfano il fabbisogno quotidiano di un adulto. Proprio questo alto contenuto in antiossidanti naturali è stato messo in relazione al suo potere anticancro. Ha un basso contenuto calorico e favorisce un buon apporto di minerali, in particolare potassio. Ne è consigliato il consumo a chi ha problemi di calcoli ai reni, date le rilevanti quantità di acido ossalico.
Come sceglierle
La buccia deve essere priva di grinze, liscia e vellutata. Non deve presentare macchie scure o punti verdi o gialli. Il colore deve essere vivo, dal giallo all'arancio e la polpa soda e morbida. Squisito è anche il frutto essiccato, ricco di zuccheri, di fibre e soritolo, che gli conferiscono un certo potere lassativo.
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