Quando il fritto è di rigore


Abusare di fritti non è consigliabile, ma rinunciarvi del tutto non è necessario. Soprattutto a Carnevale!

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Era la festa delle pazzie, del “tutto è permesso”: scherzi, maschere, buffonate e travestimenti. Era anche la festa del fritto, delle riunioni intorno ai pentoloni pieni di olio bollente. Poi sopraggiunse la dietologia. E del carnevale si è perso un grande ingrediente, il profumo. I fritti? Per carità, fanno male: tutto quell’olio gocciolante che si traduce in grassi nel sangue e ciccia sui fianchi…
Quelle sostanze fumose (e secondo alcuni addirittura cancerogene) che l’olio emette a grandi temperature, meglio lasciar perdere. Che tristezza, diciamo noi, accumunandoci soprattutto ai più piccoli che quelle frittelle sognano a occhi aperti. Ma davvero i fritti fanno tanto male? Mangiati ogni settimana, forse sì; comprati su una qualunque bancarella e cotti in olio di cattiva qualità usato molte volte, senz’ombra di dubbio. Cotti anche a temperature troppo elevate sono dannosi.
Ma una volta ogni tanto, magari proprio a Carnevale, fatti con cura nella cucina di casa, certamente no. Anzi, come tutte le “leccornie”, se non proprio la salute, rinfrancano certo lo spirito.
Che fritto quindi sia, perché il Carnevale, momento della trasgressione, lo richiede di rigore. E che sia un fritto dolce. I nomi di tante specialità li conosciamo e ce n’è per tutti i gusti, perfino per chi cerca un pizzico di naturalità anche con questo metodo di cottura: pastelle integrali, frutta e grano saraceno.

Frittelle a volontà ma leggere

Frittelle di riso
250 g di riso semintegrale; 1 litro di latte; 2 cucchiai di farina integrale setacciata; 2 cucchiai di zucchero; la scorza di un limone grattugiata; la scorza di un’arancia grattugiata; un pizzico di sale; uovo; zucchero a velo; olio.
Mettete a scaldare il latte: quando bolle aggiungete il riso e lasciate cuocere. Dopo circa 20 minuti bisogna iniziare a mescolare accuratamente l’impasto: il riso deve cuocere finché il latte non risulti totalmente assorbito e l’impasto morbido ma sostenuto. Togliete dal fuoco e lasciate intiepidire; aggiungete poi tutti gli altri ingredienti mescolando energicamente. Mettete a scaldare l’olio e quando è caldo iniziate a versarvi delle cucchiaiate di impasto. Fatele cuocere dolcemente finché risultino ben dorate e croccanti. Scolatele allora e quando avranno perso tutto l’olio in eccesso spolverizzatele di zucchero a velo.

Mele in saraceno
4 mele gialle; un uovo; 4 cucchiai di farina di grano saraceno; mezzo cucchiaino di cannella; ¼ di latte; un cucchiaino di rum (facoltativo); due cucchiai di zucchero integrale; olio per friggere.
Scaldate il latte. Con questo e tutti gli altri ingredienti, mele a parte, preparate una pastella. Con il cava torsoli togliete alle mele la parte centrale. Sbucciatele poi con il pelapatate e tagliatele a fette regolari. Mettete a scaldare l’olio. Immergete le fette di mela una a una nella pastella e fatele subito friggere. Scolatele appena avranno preso un colore oro scuro. Posatele su carta assorbente e poi servitele.

Tuffiamoci in questo vortice goloso.





Quando il fritto è di rigore - Ultima modifica: 2014-02-21T00:00:00+01:00 da Redazione

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