Fiori, profumi e colori, quando ho creato questa ricetta erano giorni belli di primavera in cui la natura esprimeva al meglio la sua rinascita offrendo generosamente una molteplicità di belle sensazioni e intensi stimoli.
Mi è piaciuta così tanto che ho voluta tenerla per me riservandola a un occasione speciale che purtroppo è arrivata nei giorni scorsi quando una persona verso cui riservo una grandissima stima e considerazione oltre che ricordi forti e vivi è partita per un altro viaggio.
Ho conosciuto Franco Travaglini nel lontano 1994 quando è nata l’occasione propizia di iniziare a scrivere per una rivista che era per me già famigliare e presente nel panorama editoriale di cucina già da qualche anno quando Franco ne ha ideato e portato avanti il format diventando il primo storico e determinato direttore.
Nata come Buono per poi passare a Buono e naturale, Cucina e Salute e infine l’attuale Cucina Naturale è diventata poi per me una presenza costante e assidua, un amore intenso e ricambiato reso possibile proprio dalla fiducia di Franco e della redazione di allora nelle mie capacità di scrittore oltre che di cuoco.
Insieme abbiamo poi scritto un libro di grande importanza e spessore più per le visioni lungimiranti e avanti nel tempo di Franco che per le mie ricette e i miei racconti di cucina, un libro penalizzato proprio dal suo essere troppo avanti rispetto ai tempi e purtroppo molto meno diffuso e conosciuto di quello che avrebbe meritato.
L’esperienza ha comunque fortificato la nostra relazione professionale e di amicizia aumentando sempre di più la mia stima verso un grande professionista della filosofia della buona cucina intrecciata con l’ambiente, la natura, la cultura e la società dell’uomo.
Quando Venetia Villani ha pubblicato la notizia ricordando giustamente i grandi meriti di Franco ho provato un senso di vuoto e di riconoscimento verso la persona a cui dedico intensamente questa ricetta.
Una piccola cosa sicuramente, ma sono convinto che gli farà piacere e personalmente mi auguro che nel gustarla una parte del vostro apprezzamento gli arrivi come un forte e sentito abbraccio!!!
Zuppetta primaverile di asparagi e pomodorini profumati all’erba cipollina
Ingredienti per 4 persone:
- 1 mazzetto di erba cipollina con 8 fiori,
- 600 g di asparagi verdi,
- 350 g di pomodori datterino o simili,
- 1 cucchiaino di buccia di limone grattugiata,
- 2 cucchiai di mais lessato,
- olio extravergine d’oliva,
- sale
Preparazione
- Lavare con cura il mazzetto con i fiori di erba cipollina e staccare questi dallo stelo verde tenendoli da parte, tritare tutto il resto finemente.
- Mondare gli asparagi dalla parte finale dura e lavarli con cura, separare le punte dai gambi, lessare le prime in acqua bollente per 3-4 minuti al massimo in modo da lasciarle croccanti e sode.
- Scolarle con una schiumarola e trasferirle subito in acqua molto fredda, nella stessa acqua lessare i gambi per 7-8 minuti in modo da intenerirli, scolarli e frullarli subito con l’erba cipollina tritata e 1 cucchiaio di olio a crudo regolando di sale.
- Lavare i pomodori datterino e metterli in un frullatore interi con un pizzico di sale, frullarli finemente riducendoli in crema densa, quindi passarli al setaccio e insaporirli con la buccia di limone e 2 cucchiai di olio a crudo.
- Sezionare le punte di asparagi a metà per il lungo, mettere in 4 ciotoline o coppette uno strato di crema di asparagi all’erba cipollina calda ma non bollente e coprire con uno strato di crema di pomodori.
- Decorare con le punte di asparagi, i fiori e alcuni steli di erba cipollina, i chicchi di mais e poche gocce di buon olio extravergine d’oliva.