Mandarino, salute e buoni piatti è un bello slogan che in inverno andrebbe sbandierato a più non posso per spingere sempre di più a consumare un frutto ricco di elementi di benessere e gusto di notevole spessore e importanza.
Molto ruota intorno alla potenza incredibile di una singola vitamina che forse per importanza andrebbe classificata con la lettera A e non C viste le sue notevoli prerogative.
Non che le altre vitamine siano di secondaria importanza per carità, ad esempio quella successiva cioè la vitamina D è oggi a fronte di un virus così problematico come il Covid-19 estremamente vitale per contrastarne in maniera incisiva e naturale gli effetti.
La vitamina C però ha veramente delle doti iperboliche e i nostri cari mandarini ne sono molto ricchi per cui logica vorrebbe che il loro consumo nella stagione che li vede protagonisti dei mercati ortofrutticoli sia abbondante e frequente.
Questo non succede come ci sarebbe da augurarsi e mi ha sempre divertito la scusa che sembra molti additano per un limitato consumo di mandarini, il fastidio di ritrovare i semi negli spicchi in un mondo consumistico che ci ha abituati a fare il meno possibile quando consumiamo il cibo.
Un paradosso incredibile e una scusa che ovviamente non tiene visto che onestamente il fastidio non capisco dove stia e in ogni caso è bene tener presente che anche se consumati e ingeriti i semi non portano alcun problema, anzi sono loro stessi ricchi della nostra amata vitamina C!!
Per altro il mandarino è un frutto non solo ad alta digeribilità, ma che favorisce molto questa vitale funzione dell’organismo portandoci poi in dote oltre alle vitamine diversi e importanti sali minerali che aiutano molto il successivo lavoro dell’intestino che segue alla digestione.
Dovremmo quindi essere grati all’albero di mandarino che è in grado di donarci fino a 600 frutti all’anno dimostrando ampia generosità, una fortuna che dobbiamo cercare di utilizzare sempre al meglio.
Lo possiamo fare a tavola e in cucina quando il mandarino è protagonista delle nostre ricette cercando di rispettarne tutti i componenti e sprecarne il meno possibile visto che può darci tanto.
La buccia ha profumi e aromi di incredibile incisività quando abbinata a preparazioni sia salate che dolci, la combinazione con spezie e erbe aromatiche la trasforma in un insaporitore di prim'ordine che per altro possiamo portarci in la col tempo grattugiandola e conservandola in congelatore pronta all’uso.
Non so se si è capito da queste righe il mio amore spropositato per questo frutto e il piacere che ho avuto nel scriverne in un bel articolo sul numero di Cucina Naturale di questo mese proprio con l’intento di stimolare a non sprecare nulla di questa profumata risorsa.
Trovate l’articolo alla pagina 78 della rivista con tre ottime ricette, provate in particolare il “Risotto con castelmagno e noci al profumo di mandarino” in cui un inedita alleanza di protagonisti consente di realizzare un piatto di alto spessore che vedrei molto bene anche sulle tavole di natale.
Dove se poi si vuole rimanere leggeri nel finale con il dolce potreste preparare questo colorato dessert con protagonisti i mandarini in spicchi.
Se invece vi manca una proposta di antipasto o aperitivo sempre per le prossime feste in cui gustare e apprezzare gli apporti aromatici della buccia di mandarino vi segnalo questa semplice e buona proposta tratta dal mio libro sulla cucina a vapore che visto che ci siamo potrebbe essere un bel regalo da fare a natale!!!