Il campo della nutrizione e della cucina è molto vasto, possiamo immaginarlo come un territorio ancora in gran parte da esplorare e scoprire con tutta una serie di diramazioni, incroci e vicendevoli benefici che facciamo ancora una grande fatica ad immaginare.
L’errore più grande è quindi quello di pensare di aver trovato percorsi di salute e di gusto certi, consolidati e completi solo perché questi riusciamo a vedere con i nostri occhi, una visione necessariamente parziale e viziata da molti pregiudizi.
Dobbiamo serenamente constatare che conosciamo in realtà il poco di ciò che si sa, perché di molto altro si suppone e basta, almeno per ora.
Il modello della dieta e cucina mediterranea ad esempio, un modello che io propagando a spada tratta pur con le note critiche doverose, a noi ci pare indubbiamente il migliore.
Ragionevolmente si basa su una serie di cibi, alimenti e preparazioni che sono protagonisti positivi delle più moderne ricerche scientifiche di cui ereditano l’avvallo.
Tuttavia a una semplice osservazione è facile comprendere come questo modello riguardi un numero circoscritto di persone sul pianeta, mentre la stragrande maggioranza segue altri modelli e riferimenti alimentari.
Per quanto altri modelli ci possono apparire sbagliati o non consoni alla buona salute è evidente che non sono così negativi se milioni di persone tutto sommato godono di una buona salute complessiva.
E come non sono sbagliati i modelli non lo sono anche molti alimenti che ne fanno parte, il fatto che a noi appaiono poco comuni e spesso poco utili per l’integrazione tra dieta e cucina nulla toglie alla loro validità intrinseca.
Abbiamo più che mai bisogno di allargare gli orizzonti percettivi e guardare agli altri stili alimentari con attenzione e rispetto per quanto contrastino con i nostri.
La storia del cibo è in continua evoluzione, nolenti o volenti le leggi di mercato e l’evoluzione sociale determinano cambiamenti a volte molto profondi.
Essere pronti ad accoglierli senza pregiudizi ci può aiutare a migliorare e far evolvere ancora di più in positivo la lunga strada intrapresa dalla cucina e dal modello alimentare mediterraneo.
Non per stravolgere, ma per evitare che accada proprio questo nel momento in cui si resta fermi a concetti che il tempo a volte rende non più attuali.
Cuciniamo il nostro cibo secondo la saggezza di chi ha tracciato la strada mediterranea, ma guardiamo allo stesso tempo il modi di cucinare degli altri, i loro particolari ingredienti e il perché vengono usati in un determinato modo rispetto a un altro!