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Gli amminoacidi solforati sono sostanze importanti per il buon funzionamento dell'organismo, ma non devono superare una soglia limite di quantità che, invece, viene frequentemente alterata da un alimentazione troppo ricca di carne e prodotti di origine animale. Controbilanciare con sane verdure, ortaggi e frutta è la strada migliore in cucina e per la salute dell’organismo!

Il rapporto sinergico tra gli aminoacidi solforati e la salute dell’organismo è sia duplice che ambiguo e questo succede frequentemente con molte delle sostanze nutrizionali che ritroviamo quotidianamente nel cibo che decidiamo di cucinare e assimilare a tavola.

Prendono il nome dalla particolarità di contenere internamente un atomo di zolfo che gli conferisce il “potere” di sovraintendere alla corretta crescita di unghie e capelli, aiutare l’organismo a liberarsi di quote di radicali liberi, a eliminare con le urine scorie indesiderate e diverse altre cose importanti.

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Alcuni di questi hanno nomi che probabilmente sono in parte già conosciuti a chi esegue controlli e esami da laboratorio come l’omocisteina e la taurina, mentre altri si riallacciano come terminologia a situazioni fisiologiche particolari, cito ad esempio la cisteina, la cistina e la metionina.

Di per se sono quindi sostanze importanti per l’equilibrio dell’organismo e si trovano in gran parte nelle proteine di origine animale come quelli presenti nell’albume d’uovo, nel pollo e nella carne in generale, nei pesci come il merluzzo e specie similari.

Proprio la presenza massiccia in queste categorie di alimenti che molto spesso sono abusati nelle diete di gran parte delle popolazioni occidentali trasforma queste sostanze da benefattrici a elementi di forte disturbo sulla qualità della vita e sullo stato di salute.

Si è scoperto ormai da tempo ed è stato ribadito anche da recenti studi che un’alimentazione quotidiana a bassa percentuale di amminoacidi solforati è un presupposto importante per la diminuzione significativa del rischio cardiovascolare.

Ma non solo perché prove di laboratorio hanno dimostrato che il contenimento quantitativo di aminoacidi solforati porta a un rallentamento dell’invecchiamento, una maggiore aspettativa di vita, riduzione di peso e grasso corporeo, minore probabilità di tumori cancerosi e migliore sensibilità all’insulina.

E l’ultimo studio in merito racconta che mediamente ogni cittadino americano consuma circa il doppio della quantità di amminoacidi solforati ritenuta come soglia limite di riferimento.

Prevedere ogni giorno nella dieta abbondanti porzioni di vegetali e in misura minore di frutta fresca e secca è secondo gli studiosi la strada migliore per assicurarsi un equilibrato apporto di amminoacidi solforati godendo così dei loro benefici senza rischiare di accumularne troppi nell’organismo.

E tra i cibi vegetali con una più equilibrata presenza di questi amminoacidi troviamo quelli a più alto tenore proteico come i legumi che ritroviamo gustosamente in questo Arrosto di carciofi e ceci con spinaci alle mandorle.

Anche i semi di sesamo nelle quantità giuste come quelle ritrovabili in accompagnamento a una buona insalata mista o verdure di stagione sono ingredienti importanti in questo senso e allora provate a prepararvi queste semplici e buone Carote al sesamo.

Mentre per una sinergia ottimale tra più prodotti vegetali provate questi Broccoletti al sedano e tofu in sformato con mousse ai cannellini dove ben tre alimenti a equilibrato contenuto di amminoacidi solforati interagiscono al meglio: soia, legumi e broccoletti!

Aminoacidi solforati, in cucina integriamoli con questi cibi - Ultima modifica: 2020-11-19T11:11:54+01:00 da Giuseppe Capano

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