Perché il tofu aromatizzato?
Il tofu è da anni una star del mercato biologico, icona del veganismo, e i motivi non mancano: ricchezza di proteine vegetali di buona qualità, assenza di colesterolo e lattosio, velocità di cottura. Ma per prepararlo è indispensabile conoscere qualche trucchetto culinario, altrimenti il palato non si soddisfa.
Non mancano di certo i modi per renderlo gradevole, su questo sito trovate decine e decine di ricette, ma è diverso se gli aromi e gli altri ingredienti vengono aggiunti in fase di lavorazione e si incorporano al panetto fin da subito, diventando tutt’uno con questo. È quanto fanno molte aziende, dando così nuova vita a questo alimento base della cucina orientale e sempre più diffuso anche da noi, il tofu aromatizzato.
Panetti solidi
La maggior parte del tofu aromatizzato è sotto forma di panetti solidi ottenuti, come da tradizione, con un coagulante naturale: il nigari, costituito per lo più da cloruro di magnesio e ricavato dalla semplice acqua di mare.
A volte si aggiunge solfato di calcio che rende il tofu più morbido e lo arricchisce di calcio. In questo caso si parla di sliken tofu.
La soia è spesso di coltivazione italiana e non è mai Ogm.
I panetti sono anche proposti sotto forma di pratici filetti o fettine morbide, oppure già passati alla piastra o in forno.
Erbe e spezie
Nelle versioni aromatizzate del tofu è notevole l’aggiunta di erbe e spezie; con l’eccezione del basilico, che è presente anche da solo, queste sono di solito radunate in mix stuzzicanti, che compaiono in etichetta come lunghi elenchi “profumati”.
Troviamo aromi intensi come l’erba cipollina e l’aglio, e fragranti erbe della macchia mediterranea, ma pure i profumi delicati di aneto e dragoncello.
Ci sono poi le spezie: curcuma, noce moscata e macis, zenzero, paprica dolce e piccante e altro ancora.
A questi mix possono, nei tofu aromatizzati accompagnarsi olive, pomodori secchi, semi oleosi (mandorle, nocciole, pinoli e sesamo), carciofi e rucola. Immancabili gli ortaggi aromatici, come carota, pastinaca (simile alla precedente, ma meno dolce), cipolla, porro e sedano.
Tofumini e affumicati
I tofumini si distinguono dal tofu presentato fin qui per la forma che ricorda quella dei tomini, e per la presenza di una salsa, come quella di olio di girasole e olive, che li rende indubbiamente più gustosi, ma che fa aumentare grassi e calorie. Devono quindi essere consumati senza ulteriori condimenti.
La semplice affumicatura - effettuata di solito con legno di faggio, che dà un aroma delicato - è già sufficiente per regalare molto sapore al tofu. Alcune aziende, però, non esitano a unire anche erbe e spezie per un prodotto dal gusto più pieno.
Tutti gluten free?
È consigliabile, per i celiaci e gli intolleranti al glutine, cercare in etichetta il logo con la spiga barrata. Il tofu in sé, essendo composto da soia, è gluten free, a meno di contaminazioni in fase produttiva, ma il glutine potrebbe essere presente in qualcuno degli ingredienti aggiunti.
Uno sguardo all’etichetta
I tofu aromatizzati non hanno ingredienti che possono sollevare dubbi nutrizionali. Non gli vengono aggiunti grassi saturi né di scarsa qualità (l’olio è extravergine o di girasole, che nel bio è ottenuto senza solventi); non hanno zuccheri aggiunti né additivi sospetti. Le calorie sono contenute, tranne che nei tofumini. Cosa controllare dunque sull’etichetta nutrizionale? Non i carboidrati né le fibre, piuttosto il tenore di sale. Ma se il prodotto che vi piace è un po’ salato, pazienza, basta salare meno il contorno. Ottime le proteine, che nei prodotti considerati sono circa 14-19 g/100 g.