I ceci, detti anche “carne dei poveri”, sono uno di quegli alimenti che non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta. Oltre che buoni, infatti, sono ricchissimi di proteine e di fibre, preziose qualità in grado di favorire il benessere del nostro corpo.
Si consumano essiccati, previo lungo ammollamento (anche 24 ore). Si possono lessare e condire con olio extravergine d’oliva, cuocere in umido, oppure, secondo un’usanza antica, sotto le braci.
In cucina
Entrano nella preparazione di minestre più nutrienti e proteiche rispetto alla carne, in zuppe con cereali e altri legumi (lenticchie, fagioli ecc.), in risotti e in ricette tradizionali come pasta e ceci, piadine di legumi arrostite sulla pietra, in versione fritta (ricette orientali) oppure tostati (Italia meridionale).
Altre pregiate preparazioni sono la polenta preparata con la loro farina condita con erbe aromatiche, olio d’oliva e pomodoro e i maltagliati di pasta di ceci bolliti e schiacciati (o lagane) della Lucania. Nei paesi del Vicino Oriente si usa l’hummus, una purea di ceci condita con pasta di sesamo, olio d’oliva e coriandolo macinato.
I ceci in 4 mosse: acquisto e conservazione
- Nell’acquistare i ceci è importante controllare che non presentino tracce di umidità: se sono venduti sfusi, verificate che i contenitori siano coperti e che il negozio abbia uno smercio elevato.
- In un contenitore a chiusura ermetica, in luogo fresco e asciutto, si conservano per 1 anno.
- Controllate anche che non siano stati danneggiati da insetti e che siano interi e non spezzati.
- I ceci cotti si conservano 3 giorni in frigorifero, in contenitori ermetici.
Ecco 5 ricette sfiziose che uniscono i ceci, o la loro farina, a ingredienti tipici dell’autunno.