Per chi dice che dalla soia si ottengono alimenti poco saporiti, ecco il tempeh. Alimento tipico di Java, si ritiene che il tempeh risalga a più di duemila anni fa e che venne introdotto nell’isola dai primi commercianti cinesi. Ancora oggi il tempeh si ricava dai semi di soia, ammollati, sbucciati e spezzettati, che vengono parzialmente cotti, inoculati con un fungo e fatti fermentare. Alla fine i fagioli si compattano in panetti bianchi, che tradizionalmente vengono avvolti in foglie di banano e poi venduti al naturale oppure grigliati.
Alimento proteico, dal gusto spiccato che ricorda i funghi e le noci, il tempeh è un ingrediente prezioso per le diete vegetariane e vegane. Rispetto al tofu, a cui lo accomuna l’origine dalla soia gialla, si distingue per un sapore molto più deciso. Il processo di fermentazione conserva tutte le qualità nutrizionali dei semi di soia e aggiunge vitamine. Si ottiene così un alimento dal buon valore nutritivo, una consistenza compatta e una buona digeribilità.
Ecco 5 modi per cucinarlo.