Dimenticare (per un attimo) il grano tradizionale può aprire un mondo di possibilità. Sì, anche per chi non ha intolleranze. Perché i cereali e gli pseudocereali senza glutine, grano saraceno, quinoa, avena e soci, non sono solo una risposta a esigenze alimentari specifiche, ma un’occasione per variare, scoprire nuovi sapori e dare una svolta alle solite ricette.
Grano saraceno: il rude dal cuore tenero
Non fatevi ingannare dal nome: il grano saraceno non è un grano. E nemmeno un cereale, in realtà. È un parente stretto del rabarbaro e, nonostante il suo look da montanaro, sa essere elegante in cucina. Il suo profumo intenso, vagamente nocciolato, lo rende perfetto per impasti rustici, crepes salate, frolle che non hanno bisogno di zuccheri mascheranti.
Consiglio da chef: mescolarlo a una farina più neutra, tipo quella di riso, aiuta a bilanciare la sua personalità marcata. Perfetto anche per fare la base di torte salate: regala consistenza e carattere senza sbriciolarsi come certi impasti gluten free troppo fragili.
Quinoa: il piccolo genio del Sud America
Pseudocereale, alto tasso proteico, sempre un po’ in ritardo sulle cotture se si sbaglia il tempo: la quinoa sembra timida, ma ha un curriculum che mette in soggezione anche i cereali veri. Coltivata da millenni sugli altipiani andini, oggi si è guadagnata un posto anche nelle cucine più attente. E no, non serve farne sempre insalate tiepide tristi da tupperware.
Consiglio da chef: tostarla prima della cottura (proprio come si fa col riso per il risotto) amplifica il sapore e la rende meno "bagnata". E con un uovo, un formaggio saporito e qualche verdura, diventa la base perfetta per uno sformato che profuma di buono.
Avena: la versatile che sa fare tutto
Tecnicamente è un cereale, ma tra tutti è forse il più multitasking. Fiocchi per colazioni piene, farine per impasti leggeri, chicchi interi da usare come il farro. L’avena è come quella persona che riesce a lavorare, fare yoga e tenere in ordine casa. In più, ha un sapore dolce e pieno che si adatta tanto a un banana bread quanto a delle polpette veggie.
Consiglio da chef: non tutte le farine d’avena si comportano allo stesso modo, meglio usare quella integrale per piatti salati o da forno, quella più fine per dolci soffici. E attenzione: se serve un impasto che lievita bene, mescolare con amidi è una buona idea.
Ora tocca alle ricette: ecco cinque idee facili, buone e naturalmente senza glutine, con il grano saraceno, la quinoa e l’avena come protagonisti assoluti.