Con un po’ di fantasia i legumi secchi si prestano alla preparazione non solo di minestre o contorni, ma anche di antipasti, primi asciutti e secondi sfiziosi. Certo richiedono un minimo di organizzazione e di previsione, per metterli a bagno il giorno prima.
Come trattare i legumi secchi
Innanzitutto i legumi vanno risciacquati accuratamente in un colino sotto l’acqua corrente. A seguire, i legumi si versano in un ampio contenitore, si ricoprono di abbondante acqua e vi si lasciano per almeno 12 ore. Per legumi molto piccoli come le lenticchie, oppure come le fave o i piselli spezzati, le indicazioni riportano sovente che l’ammollo non è necessario, ma quella dell’ammollo è una buona pratica da adottare in ogni caso, per eliminare il maggiore contenuto di fitati e per accelerare ulteriormente i tempi di cottura. In questo caso, potete ridurre i tempi di ammollo a qualche ora. Dopo l’ammollo, i legumi vanno nuovamente risciacquati e posti in una pentola capiente dal fondo spesso, di coccio, acciaio o ghisa, secondo le preferenze personali. I legumi vanno poi coperti con almeno 3 volte il loro volume di acqua fredda, si aggiungono, se desiderati e previsti dalla ricetta, eventuali elementi aromatizzanti come erbe aromatiche o spezie e si porta lentamente a ebollizione, a fuoco medio-basso. La cottura deve poi proseguire sempre al di sotto della temperatura di ebollizione. Una volta terminata la cottura, è sempre meglio far raffreddare i legumi nella loro acqua, per far sì che la buccia rimanga integra. Un’alternativa per accelerare la cottura dei legumi secchi è impiegare la pentola a pressione, che può ridurre i tempi anche di più della metà, anche se in questo caso lo svantaggio è quello di non poter controllare la cottura e verificare la consistenza dei legumi.
Tra i vari legumi secchi abbiamo scelto ceci e lenticchie, protagonisti di queste 6 ricette semplici e gourmet.
Sempre ricette fantastiche, complimenti
Grazie mille