Soppiantata dall’arrivo della patata, non manca chi sa ancora apprezzarla per il suo sapore intenso, piacevolmente amarognolo e un po’ piccante. Della rapa non si mangia solo la radice, ma anche le foglie e i giovani germogli (le cime). Un ortaggio di cui davvero non si butta via niente
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La rapa è stata sempre considerata dai gastronomi un cibo per campagnoli o un mangime per bestiame; è, in realtà, un ortaggio digeribile e diuretico, dal sapore dolciastro, appartenente alla famiglia dei cavoli. Se ne consumano le radici, tonde o allungate, in genere di colore bianco o bianco-violetto, a polpa soda e succosa, con una nota piccante. È d’origine centro-europea, utilizzata da sempre, ed in vari modi, nella gastronomia padana ed emblema dell’alimentazione contadina. La rapa è un ortaggio privo di principi nutritivi (ha solo 18 calorie per 100 g, poche vitamine e minerali, fa eccezione la vitamina C), ma può essere utile per disintossicare l’organismo dopo i pasti molto abbondanti, avendo proprietà diuretico-depurative e tossifughe.
Non solo le radici
Delle rape non si utilizza solo la radice ma l’intera pianta. Le foglie, ad esempio, aggiunte alla radice come contorno, sono squisite, con quel loro sapore leggermente solforato, e costituiscono un vero e proprio concentrato di salute: contengono, infatti, molta vitamina A e C, calcio e ferro. I germogli (detti comunemente cime di rapa) sono utilizzati per condire la pasta nella famosa ricetta pugliese delle orecchiette alle cime di rapa: sono molto ricchi di calcio, di vitamina C e vitamina A. Infine la rapa possiede spiccate proprietà antitumorali dovute alla presenza di sostanze che, agendo a livello enzimatico, favoriscono il processo di disintossicazione dell’organismo.
Quando comprarla e come sceglierla
• Le diverse varietà si possono trovare tutto l’anno, ma la produzione migliore va da ottobre a marzo.
• Scegliete rape sode, lisce, di taglia medio-piccola, con poche radici fibrose.
• Le foglie, se presenti, dovrebbero essere fresche e verdi.
• Le rape devono presentare una certa consistenza alla pressione. La superficie non deve avere colorazioni anomale o macchie scure.
• Refrigeratele in frigorifero se volete conservarle (ma non per troppo tempo), avendo l’accortezza di eliminare le parti aeree.
Ecco alcune proposte tutte da gustare.