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Il fantastico origano di nuova produzione è ora a nostra completa disposizione e sia che abbiamo la fortuna di raccoglierlo da noi, sia che ci affidiamo a chi lo vende ecco alcuni consigli preziosi per farne una preziosa scorta in previsione dei prossimi buonissimi piatti e ricette e perché no per aiutarci un poco con alcuni contrattempi di salute!!!

Alla fine dell’estate nelle assolate, calde e generose terre del sud Italia una buona dose dell’ottimo origano è stata già raccolta e preparata per la lunga conservazione invernale, proprio per questo conviene approfittarne ora e farne una buona scorta in dispensa.

Ne vediamo meglio più avanti le caratteristiche da osservare all’atto dell’acquisto per reperire un buon origano che mantenga il suo profumo e fragranza a lungo, prima alcune note per chi ha per sua fortuna la possibilità di raccoglierlo fresco in natura.

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Intanto per raccoglierlo non va assolutamente strappato dal terreno per non compromettere la vitalità delle piante vicine, semplicemente con una forbice si tagliano gli steli alla base e si raggruppano man mano insieme.

In genere non dovrebbe servire lavarli che è un operazione sempre delicata e invadente rispetto a una pianta poi destinata all’essiccazione.

Ma se proprio bisogna farlo per qualche motivo tangibile lavare i rametti per il minor tempo possibile, scuoterli delicatamente e metterli poi ad asciugare bene su uno strofinaccio pulito o su della carta assorbente.

Una volta ben asciutti i diversi rametti si legano insieme in piccoli bouquet e si mettono appesi a testa in giù in un lato della casa non completamente al sole riportandoli dentro la sera se la zona in cui abitiamo è particolarmente umida di notte.

Dopo alcuni giorni i profumati e bei mazzetti di origano saranno pronti per essere conservati lungo i restanti mesi possibilmente interi prelevando piccoli ciuffetti alla volta ogni volta che serve in modo che profumi e aromi rimangano intatti il più possibile.

Questo significa che procedere allo sbriciolamento preliminare o comprare origano già sbriciolato non è proprio il massimo se poi ne vogliamo apprezzare bene le sue caratteristiche.

Se proprio non si può conservare in mazzetti suggerisco piuttosto di separare i lungi rami secchi dai ciuffetti interi riponendo questi in larghi vasi di vetro scuro sbriciolando le infiorescenze solo al momento dell’uso.

Se invece lo compriamo la prima regola come visto è non prenderlo giù sbriciolato per quanto comodo possa sembrare, osservare bene poi ciuffetti e infiorescenze che devono essere di un bel colore verde malgrado l’essiccazione e non apparire tra il marrone paglia e il giallo cupo segno di cattiva essiccazione magari fatta totalmente al sole.

In pratica un buon bouquet di origano secco ci deve apparire ancora bello da vedere e in questo caso non è per nulla solo un fatto estetico, ma segno reale della sua qualità.

Non mi soffermo molto dell’uso in cucina perché credo che la nostra anima a contaminazione positiva mediterranea ci faccia ben intuire il suo uso a cominciare da pizze classiche e ripiene, focacce e torte salate, per continuare con quasi tutte le combinazione in cui è presente il pomodoro e in genere le verdure stive come zucchine, peperoni, fagiolini e melanzane.

E ancora stuzzichini come taralli e panzarotti, salse da condimento stupende e buonissime come il salmoriglio, sughi per paste fresche e secche, combinazioni di legumi, ottime zuppe ricche di ortaggi, alcuni singolari biscotti e altri dolcetti fino a particolari e originali dessert.

Un ultimo cenno, invece, al lato salute e benessere: l'origano contiene in particolare timolo e carvacloro che aiutano nella digestione, può essere d’aiuto contro il mal di gola tramite gargarismi realizzati con un suo semplice infuso, l’olio essenziale è utile per il raffreddore, come espettorante e calmante.

Poi molto altro, ma meglio lasciare la parola a chi in questo campo è molto più esperto di me!!

Fine estate, arriva l’origano buono essiccato scegliamo il migliore e usiamolo tutto l’anno! - Ultima modifica: 2021-09-01T09:32:58+02:00 da Giuseppe Capano

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