Secondo i ricercatori del Linus Pauling Institute dell’Università dell’Oregon una dieta carente di vitamina E nella gestante potrebbe danneggiare il corretto sviluppo dell’embrione nei primi mesi di gravidanza. La vitamina E, difatti, svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dei livelli nell’embrione di DHA, uno dei più importanti acidi grassi omega 3 che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del cervello e delle cellule. E se negli Stati uniti ben il 90% degli adulti risulta avere un deficit di questa vitamina, in Italia la situazione dovrebbe essere meno grave, vista l’abituale presenza nella nostra alimentazione di fonti naturali di E come la frutta a guscio e l’olio extravergine (qui trovate il link con la tabella degli alimenti più ricchi di E di NutEntecra - l’ex Inran). Assicurarsi il corretto fabbisogno non è difficile: è sufficiente condire con l’olio a crudo e sgranocchiare, ad esempio, qualche mandorla (la più ricca di E tra i semi) al naturale per riuscirci! Magari aggiungendo spesso all’insalata qualche fettina di avocado, un frutto fresco considerato “grasso” ma in realtà molto benefico anche per il suo contenuto di E. Come non terminare con questa ricetta di autore, che, essendo un patè a base di mandorle, anacardi e avocado (tutti a crudo!) è una vera bomba di vitamina E e di grassi salutari (oltre a essere buonissima, naturalmente…).