Uno studio giapponese appena pubblicato sull'European Journal of Clinical Nutrition ha seguito per tre anni un gruppo di impiegati di età compresa tra 21 e 67 anni, sia maschi che femmine. Alla fine è emersa una chiara correlazione inversa tra livelli di piridossale (la forma biodisponibile della piridossina, ossia la vitamina B) e la prevalenza di sintomi depressivi. Questa associazione si è confermata al follow-up successivo avvenuto tre anni dopo.
In effetti non deve stupire l’effetto protettivo sui cali di umore esercitato da questa vitamina che è coinvolta in moltissimi processi fisiologici: dalla produzione di energia e di globuli rossi alle reazioni che coinvolgono proteine e aminoacidi (omocisteina). Di conseguenza, una sua carenza (rara) provoca disfunzioni generalizzate: risentono particolarmente del deficit il sistema nervoso e le strutture mesenchimali (muscoli, tessuto connettivo). Nelle studio giapponese non sono stati valutati separatamente l’effetto dell’intake di vitamina naturalmente presente nella dieta o della sua integrazione. Qui sotto trovate, perciò, gli alimenti più ricchi di B6. Non fateveli mancare! Un buono spunto "vitaminico" lo trovate nella ricetta di avocado con carote e tonno che vedete fotografata.
Frutta: avocado, banane.
Semi: nocciole, semi di girasole.
Verdure: spinaci, carote, patate.
Cereali: riso, farine integrali, crusca.
Legumi: piselli, fagioli, lenticchie, soia.
Animali: salmone, gamberi, tonno.