Diventate comuni nei mix per la colazione o come componente di barrette e snack “salutistici”, le bacche di goji sono il frutto di due arbusti (Lycium chinense e Lycium barbarum) tipici del nord-ovest della Cina. Dove tradizionalmente vengono usate come ingrediente di molte zuppe e in infusi. Oppure sono mangiate da sole, un po' come si fa dalle nostre parti con l’uvetta. E sempre in Cina, nella medicina tradizionale alle bacche di goji vengono attribuite delle proprietà terapeutiche per la salute degli occhi: si dice che “rendano gli occhi luminosi”.
Ebbene, per appurare se questa convinzione popolare avesse dei riscontri scientifici, un team di ricercatori dell'Università californiana UC Davis ha condotto un piccolo studio randomizzato con l’obiettivo di capire se il consumo regolare di queste piccole bacche rosse fosse in grado di rinforzare gli occhi, proteggendoli eventualmente dalla principale causa di perdita di visione centrale dopo i 55 anni, ossia la degenerazione maculare senile (la macula è la parte più centrale della retina). Una condizione che influenza notevolmente la capacità di leggere o di riconoscere i volti di chi è di fronte.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Nutrients, un piccolo gruppo di volontari sani con un’età compresa tra i 45 e i 65 anni ha consumato una trentina di grammi (equivalente a una manciata) di bacche di goji, cinque volte alla settimana per tre mesi. Mentre il gruppo di controllo nello stesso periodo ha consumato un integratore commerciale per la salute degli occhi. Ebbene, alla fine del test soltanto il gruppo delle bacche mostrava a livello oculare un aumento della densità dei pigmenti protettivi. Questi ultimi sono delle sostanze antiossidanti della famiglia dei carotenoidi, ossia la luteina e la zeaxantina, che si accumulano nella retina filtrando i dannosi raggi solari. “Più alte sono la luteina e la zeaxantina nella retina, maggiore è la protezione che ha l’occhio. Il nostro studio ha scoperto che anche in occhi normali e sani, questi pigmenti ottici possono essere aumentati già con una piccola porzione giornaliera di bacche di goji", ha affermato Xiang Li, biologo e tra gli autori principali dello studio. "Il prossimo passo per la nostra ricerca sarà quello di esaminare l’effetto di queste bacche nei pazienti che hanno già la degenerazione maculare ma in fase iniziale". Passando così dalla prevenzione a un possibile trattamento basato soltanto su un facile intervento dietetico.