In questi giorni stavo rivedendo la seconda edizione di “Prevenire l’osteoporosi” che fra qualche mese sarà allegato alla rivista Cucina Naturale e, mentre leggevo quello che ho scritto, pensavo che stavo ignorando un importante consiglio che ripeto più volte e che riguarda la vitamina D (della serie: predico bene e razzolo male…). Questa vitamina è fondamentale per l’assorbimento del calcio ma viene “fabbricata” dalla nostra pelle solo se stimolata dai raggi solari. Si è accertato che un’esposizione solare di almeno 15 minuti al giorno sarebbe sufficiente per garantirci il fabbisogno, stimato per gli adulti tra i 10 e i 15 mcg oppure tra le 400 e le 800 UI (Unità Internazionali). Insomma, in queste brevi giornate invernali, dove il sole è poco presente (specie qui al nord), bisognerebbe fare un po’ come le lucertole ed esporre al sole la faccia, gli avambracci, insomma un po’ di pelle scoperta. Magari approfittando dell’ora di pausa dal lavoro. Oltre al sole, anche il consumo regolare di alimenti contenenti vitamina D è importante: qui sotto ho riportato le fonti principali, ma in genere i pesci dei freddi mari nordici ne sono le fonti più ricche.
Anguilla 5000 UI
Burro 40 UI
Fegato 50 UI
Formaggio Emmental 100 UI
Funghi 150-300 UI
Latte 0,5-4 UI
Olio di fegato di merluzzo 8500 UI
Salmone 650 UI
Sardine 300 UI
Sgombri 50 UI
Uova 200 UI
Attenzione però: la vitamina D agisce sinergicamente con il calcio: inutile mangiare cibi ricchi di D se poi non si ingerisce neanche un grammo di calcio e si va avanti a panini e bistecca. Al contrario, un piatto di salmone - come quello della ricetta fotografata - impanato nel sesamo e con una bella insalata di rucola (alimenti contenenti calcio) è un’associazione perfetta per le ossa e per il palato.