Cuore e cervello
Fanno bene al cervello e al cuore: capperi!


Un nuovo studio USA ha scoperto che un antiossidante presente nei capperi può influenzare alcuni importanti processi che coinvolgono il battito del cuore e la salute del cervello. Ma non solo. Cogliamo l’occasione per conoscere meglio le virtù di questi saporiti boccioli mediterranei, presenti in tantissime ricette estive

Lo ammetto: quando si parla di capperi non sono oggettiva. In un certo senso mi considero una “capperologa” per una lunghissima frequentazione personale con questi bocciolini raccolti ancora immaturi da bellissime piante che caratterizzano i nostri paesaggi mediterranei.

Se tutti li conosciamo in cucina, sono ancora poco conosciute le loro caratteristiche nutrizionali: abbiamo prove che il consumo di capperi umani risale a 10mila anni fa, secondo reperti archeologici trovati in Siria, Grecia e Israele. In effetti i capperi per millenni sono stati utilizzati come rimedio curativo dalle medicine tradizionali e attualmente vengono studiati dalla ricerca scientifica per le loro potenziali proprietà antitumorali, antidiabetiche e antinfiammatorie e i loro possibili benefici circolatori e gastrointestinali.

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Effetti riconducibili per lo più al contenuto dei flavonoidi con azione antiossidante e antinfiammatoria, che aiutano la microcircolazione e sono diuretici (anche grazie alla loro capparirutina). Inoltre i capperi contengono anche un po’ di vitamine del gruppo B, A e C. E anche fibre.

La ricerca in poche parole

Detto ciò forse stupisce un po’ meno la notizia che un team di ricercatori dell'Università della California si siano concentrati sugli effetti di una sostanza tipica dei capperi, ossia la quercetina – un bioflavonoide di orgine vegetale, appunto. Nel loro lavoro pubblicato su Communication Biology hanno scoperto che la quercetina assunta con un estratto di capperi sott'aceto può regolare direttamente le proteine ​​necessarie per i processi del''organismo come il battito cardiaco, il pensiero, la contrazione muscolare e il normale funzionamento della tiroide, del pancreas e e dell'apparato digerente.

Secondo gli studiosi, la quercetina modulerebbe i canali ionici del potassio nella famiglia del gene KCNQ. Questi canali sono importanti per la nostra salute e la loro disfunzione sarebbe collegata a diverse malattie come diabete, aritmia cardiaca ed epilessia.
Insomma, questa scoperta ha messo in luce un meccanismo ancora sconosciuto sulle proprietà terapeutiche dei capperi. E molto probabilmente questo meccanismo potrà estendersi anche ad altri alimenti ricchi di quercetina e agli integratori alimentari. "Ora che capiamo come la quercetina funziona", ha detto Geoffrey Abbott, nel cui laboratorio si è effettuata la ricerca “futuri studi potranno creare e ottimizzare molecole correlate a questo antiossidante per un potenziale utilizzo come farmaci. Aumentare l'attività dei canali KCNQ in diverse parti del corpo è potenzialmente molto utile: oggi i farmaci di sintesi che svolgono questa azione sono stati usati per trattare l'epilessia e prevenire l’aritmia cardiaca”.

Fanno bene al cervello e al cuore: capperi! - Ultima modifica: 2020-07-21T10:55:20+02:00 da Barbara Asprea

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