Cosa sarebbe l’estate senza la dolce e fresca anguria? Con il 93% di acqua e un modesto apporto di fruttosio, l’anguria può aiutare chi deve perdere qualche chilo in estate. Perché sia più digeribile è bene mangiarla lontano dai pasti, in modo da sfruttarne a pieno anche l’effetto anti-fame e depurativo.
Quando l’acquistate, fate attenzione alla buccia: le strisce devono essere distanti tra loro se la maturazione non è stata forzata. Battendo l’anguria con le nocche, si deve sentire un suono nitido, non sordo. La più dolce è la varietà Sugar Baby dalla buccia molto scura e lucida con poche striature, mentre la più dissetante è la Crimson Sweet che si riconosce dalle striature biancastre e dalle grandi dimensioni rotondeggianti.
Cosa c’è nell’anguria?
La polpa dell’anguria è costituita per oltre il 90% di acqua; discreta è la quantità di zuccheri, soprattutto fruttosio. Buoni quantitativi delle vitamine A, B e B6, C, e dei sali minerali come potassio e magnesio. Il colore rosso si deve alla presenza di carotenoidi, sostanze antiossidanti tra cui spicca senza dubbio il licopene. Altra sostanza presente nell’anguria, soprattutto nella buccia e nella parte bianca del frutto, è la citrullina, una sostanza coinvolta in diverse reazioni metaboliche dell’organismo e il cui nome deriva proprio dal genere botanico del melone d’acqua, Citrullus.
Ora per non vi resta che portare in tavola l’anguria, ma non sotto forma della “solita” fetta!