Ma quanto fanno bene le carote? Sono ricche di fibre, mangiate crude favoriscono la masticazione, mantenendo sane le gengive, in più contrastano gli attacchi di fame, favorendo la sazietà e danno soddisfazione grazie al sapore dolce. Sia crude che cotte aiutano le funzioni intestinali e sono adatte per chi soffre di colon irritabile.
Rappresentano una delle fonti più importanti di caroteni. 100 g di carote forniscono quasi il doppio del fabbisogno quotidiano di betacarotene, precursore della vitamina A, indispensabile per il funzionamento della retina, l'elasticità della pelle e delle mucose. Nelle carote è presente anche la luteina, altro carotenoide importante per la vista. I caroteni e la vitamina C contenuta svolgono un'azione antiossidante, rinforzando le difese contro i danni solari e dell'inquinamento.
Contengono sostanze antinfiammatorie, ad esempio il falcarinolo, che sugli animali da laboratorio si è rivelato interessante nella prevenzione dei tumori del colon.
Favoriscono la produzione del latte materno. In più sono uno dei primi vegetali utili nello svezzamento, perché cotte e condite con olio extravergine contrastano la stitichezza dei bambini.
Trattiamo bene le carote
A differenza di quanto avviene con alcune vitamine, la cottura delle carote preserva i caroteni. Siccome si tratta di sostanze liposolubili è importante condire con olio o accompagnare le carote con ingredienti grassi come semi oleosi e frutta secca. Queste radici si conservano abbastanza a lungo in frigorifero ma col passare dei giorni perdono croccantezza e anche una parte delle vitamine. Meglio consumarle entro due settimane dall'acquisto. Conviene tenerle lontane da mele, pere, banane e patate che producendo etilene tendono a farle diventare amare.
Un menu alla carota!