Novità dalla ricerca
Tratteremo la pressione alta con aglio, zinco e digiuno?

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Tre recenti studi hanno evidenziato delle nuove interessanti possibilità per affrontare la pressione alta. Con risultati che, se confermati, in un futuro non lontano potranno dare vita a nuove terapie. Nell’attesa teniamoci informati

1. Scoperta l’azione dello zinco sulla pressione

Quando si parla di pressione alta e alimentazione, subito si pensa all’apporto di sodio e di potassio. Se l’eccesso del primo, come è noto, può facilitare un rialzo pressorio e la ritenzione idrica, il secondo svolge l’effetto contrario, essendo ipotensivo e diuretico. E poi c’è il calcio, un altro minerale utile per la regolazione della pressione perché mantiene il tono della muscolatura liscia che riveste i vasi sanguigni. Sia calcio che potassio, in effetti, consentono al sangue di fluire più liberamente, diminuendone la resistenza. Ebbene, se nel prossimo futuro verranno confermati i risultati di questo studio australiano appena pubblicato su Nature Communications, probabilmente dovremo aggiungere anche lo zinco a questo breve elenco di minerali che influenza la pressione.

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La scoperta è stata inaspettata e casuale: i ricercatori stavano studiano in laboratorio l’effetto dello zinco sul cervello, quando si sono accorti che questo minerale svolgeva un ruolo nel mantenimento del tono vascolare. "Lo zinco è un importante ione metallico in biologia e, dato che calcio e potassio sono famosi per il controllo del flusso sanguigno e della pressione, è sorprendente che il suo ruolo non sia stato già notato", ha affermato Scott Ayton, tra gli autori dello studio. Questo minerale, in effetti, ha mostrato un’azione rilassante sulla muscolatura con conseguente vasodilatazione. Un fenomeno che riduce la pressione sanguigna. Insomma, secondo gli studiosi, se ulteriori ricerche convalideranno la conclusione del loro studio, è probabile che verranno messe a punto delle nuove terapie “allo zinco” per controllare l'ipertensione.

2. L’aglio fa bene al metabolismo (ipertensione compresa)

Restando nel tema dieta e controllo della pressione alta, l’aglio viene spesso citato non solo per le sue proprietà ipotensive, ma anche per la sua azione su molti disturbi metabolici. Ovviamente per avere un effetto terapeutico non è sufficiente un consumo occasionale ma bisogna assumere dosaggi elevati, magari sotto forma di polvere. Ed è proprio quello che hanno fatto gli autori di questa ricerca pubblicata su Phytotherapy Research che hanno analizzato gli effetti dell’aglio su un gruppo di persone con sindrome metabolica, che raggruppa una serie di condizioni spesso tipiche in chi è sovrappeso – come ipertensione, circonferenza vita, dislipidemie e glicemia fuori norma.

I 90 volontari sono stati divisi in due gruppi: per tre mesi il primo ha ricevuto 1.600 mg al giorno d’aglio in polvere, mentre l’altro gruppo ha assunto un placebo. Alla fine del periodo alcuni indicatori tipici della sindrome metabolica erano migliorati. Tra questi una riduzione della pressione (sia la minima che la massima), del colesterolo “cattivo”, dei trigliceridi e dell’insulina (il che indica una maggiore efficacia di questo ormone sulla regolazione della glicemia). Da segnalare anche che l'integrazione agliata ha mostrato un effetto sulla regolazione dell’appetito, tanto che anche circonferenza della vita (indice del grasso addominale, ossia quello collegato con i disturbi metabolici) si è ridotta.

3. Iniziare la dieta con qualche giorno di digiuno può essere utile per la pressione

Il sovrappeso va spesso a braccetto con la pressione alta, tanto che negli Usa è stata ideata la DASH (Dietary Approach to Stop Hypertension), una dieta progettata per combattere l'ipertensione ispirata in gran parte a quella mediterranea. Un team di ricercatori tedeschi, autori della ricerca pubblicata su Nature Communications, ha fatto seguire per tre mesi la dieta DASH a due gruppi di persone sovrappeso e ipertese (e con sindrome metabolica). Solo a un gruppo però, ha chiesto di precedere la dieta con un periodo di cinque giorni di digiuno, durante i quali non sono stati assunti cibi solidi. E sebbene i risultati siano stati positivi per tutti, solo nel gruppo del “digiuno” il peso corporeo, la pressione sanguigna, nonché la necessità di farmaci antipertensivi, sono rimasti inferiori a lungo termine dopo la fine della dieta.

Tratteremo la pressione alta con aglio, zinco e digiuno? - Ultima modifica: 2021-06-17T08:34:07+02:00 da Barbara Asprea

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