Novità dalla ricerca
Omega 6 e salute: la scienza cambia idea?

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Buone notizie per chi segue una dieta plant-based: un nuovo studio mostra che alcuni grassi omega-6, a lungo ritenuti pro-infiammatori e molto presenti in semi e oli vegetali, sarebbero invece associati a una minore infiammazione e a un miglior profilo cardiometabolico

Chi segue un'alimentazione vegetariana o vegana, e consuma abitualmente semi e oli vegetali, potrebbe accogliere con favore i risultati di questa nuova ricerca scientifica. Alcuni degli alimenti più presenti in queste diete, come, appunto, i semi e gli oli derivati, sono ricchi di acidi grassi omega-6, da tempo considerati – almeno in eccesso – potenzialmente pro-infiammatori. Secondo una teoria molto diffusa, l'equilibrio tra omega 6 e omega 3 nella dieta sarebbe fondamentale per mantenere un corretto stato infiammatorio e metabolico, ma negli ultimi anni nuove evidenze scientifiche stanno ridisegnando il quadro. E una delle ricerche più recenti, presentata al congresso annuale della American Society for Nutrition e pubblicata su Current Developments in Nutrition, sembra ribaltare l'idea che gli oli di semi facciano male. Lo studio, coordinato da Kevin C. Maki dell’Indiana University School of Public Health, ha analizzato i livelli ematici di acido linoleico – il principale omega-6 presente nella dieta – e la loro associazione con i principali biomarcatori di infiammazione.

Risultati più convincenti

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Lo studio ha coinvolto quasi 1900 adulti ai quali sono stati misurati i livelli ematici di acido linoleico e di omega-6 totali, insieme a diversi biomarcatori infiammatori come la proteina C-reattiva, gli acetil glicoproteici e la Siero Amiloide A. Risultato? Le persone con più alti livelli di acido linoleico nel sangue avevano anche valori più bassi di questi marcatori che aumentano in risposta ad infiammazioni e infezioni. “Abbiamo osservato risultati coerenti: le persone con più acido linoleico nel sangue tendevano ad avere un profilo di rischio più favorevole per le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2”, ha dichiarato Kevin C. Maki.

L'aspetto interessante è che i dati si basano su analisi del sangue dei partecipanti e non su questionari alimentari, come è frequente per questo tipo di indagini sui consumi alimentari (cosiddetti studi osservazionali). Questa nuova ricerca, fondata su biomarcatori oggettivi e non su stime soggettive, rende i risultati più affidabili nel collegare la presenza di alcuni omega 6 a una riduzione dell’infiammazione, e non al contrario.

Questione di equilibrio

Questi oli sono spesso finiti sotto accusa, soprattutto negli Stati Uniti, per via del loro largo impiego nei prodotti industriali. Tuttavia, è importante distinguere tra uso moderato e abuso: un’elevata assunzione di omega 6, specie in una dieta povera di omega 3, potrebbe non essere ideale. Ma un consumo normale, inserito in un’alimentazione bilanciata e basata su cibi sani, non rappresenta un problema. Come sempre in nutrizione, ciò che conta è l’equilibrio e non cadere negli eccessi.

Quali sono le fonti principali?

L’acido linoleico è l’omega 6 più comune nella dieta, ed è particolarmente abbondante in alcuni alimenti di origine vegetale. Le sue principali fonti includono gli oli vegetali, come l’olio di girasole, di mais, di soia e di vinacciolo, che vengono utilizzati spesso nei prodotti industriali. Anche i semi oleosi — come quelli di girasole, zucca, sesamo e canapa — ne contengono quantità significative, così come la frutta a guscio, in particolare noci, pinoli e arachidi. Inoltre l’acido linoleico può trovarsi in molti alimenti trasformati di origine vegetale (ad esempio i burger vegan o i sott’oli) nei quali questi oli vengono usati come ingrediente.

E gli omega 3?

Se gli omega 6 probabilmente saranno riabilitati — ma bisogna aspettare ulteriori conferme — non bisogna dimenticare il loro "complemento essenziale", ossia gli omega 3. Questi acidi grassi sono ben noti per le loro proprietà antinfiammatorie e protettive nei confronti del cuore e del cervello. Oltre al pesce, le principali fonti vegetali includono i semi di lino, di chia e di canapa, oltre alle noci. In definitiva il consiglio, come sempre, è quello di puntare sull’equilibrio: usare con moderazione oli vegetali di buona qualità e mangiare variato in modo da non rischiare carenze da una parte o eccessi dall’altra.

 

 

Omega 6 e salute: la scienza cambia idea? - Ultima modifica: 2025-06-30T10:36:09+02:00 da Barbara Asprea

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