Il potere delle spezie
Grazie alla curcuma, l’acidità (di stomaco) se ne va

4.2 | 6 voto/i

Secondo un nuovo studio l’assunzione della curcuma o, meglio, del suo principio attivo curcumina, può risultare efficace quanto un noto farmaco per ridurre disturbi gastrici come l’acidità e la dispepsia. Insomma, non è un caso che in Oriente venga usata da millenni come un rimedio digestivo

La sensazione di digerire a fatica certe pietanze particolarmente elaborate è una esperienza che può capitare a ciascuno di noi ed è del tutto fisiologica. Ma c’è chi invece combatte quotidianamente con lo stomaco, quasi ci fosse una battaglia tra il cibo e le pareti gastriche. Bruciori, acidità, senso precoce di pienezza o di pesantezza, fastidio, dolore, eruttazioni, nausea, sono i sintomi più comuni di quando lo stomaco non lavora bene. Diversi sintomi che vengono riuniti sotto uno stesso nome: dispepsia.

E per aiutare lo stomaco a lavorare meglio, anzi, a digerire meglio, riducendo così la fastidiosa sintomatologia, da anni vengono prescritti farmaci a base del principio attivo omeprazolo. Molto utilizzato anche in chi soffre di reflusso gastroesofageo.

Advertisement

Ebbene, secondo un nuovo studio appena pubblicato su BMJ Evidence-Based Medicine, l’assunzione di integratori di curcuma, una spezia tradizionalmente utilizzata come antiacido nel sud-est asiatico, può essere efficace tanto quanto l’omeprazolo nel ridurre l’acidità di stomaco associata alla dispepsia. E migliorare anche la digestione.

La ricerca, in breve

Va detto che la ricerca in questione è il primo confronto diretto tra il principio attivo della curcuma, ossia la curcumina, e l’omeprazolo. Non c’è da stupirsi che questo studio clinico, del tipo controllato, randomizzato e in doppio cieco, arrivi dalla Thailandia, dove la curcuma da millenni viene usata per le sue proprietà amiche dello stomaco. Per effettuarlo, il team di studiosi, provenienti da varie università e istituti di ricerca di Bangkok, ha reclutato 206 partecipanti con un’età media di quasi 50 anni, e con una maggioranza femminile (73,4%). Quindi sono stati divisi casualmente in tre gruppi di 69 persone. Durante un arco di tempo di 28 giorni, al primo sono state somministrate due capsule da 250 mg di curcumina per quattro volte al giorno, insieme a una piccola capsula di placebo. Il secondo gruppo ha ricevuto una capsula di omeprazolo da 20 mg e due capsule grandi di placebo, sempre per quattro volte al giorno. Arrivando al terzo gruppo, questo ha ricevuto una combinazione di due capsule di curcumina da 250 mg quattro volte al giorno, più una capsula di omeprazolo da 20 mg.

Va detto che durante lo studio ci sono stati degli abbandoni in tutti e tre i gruppi, per un totale di 55 persone. Anche se gli autori riferiscono che la curcumina è stata ben tollerata.

Alla fine della sperimentazione, sebbene sia la curcumina che l’omeprazolo si fossero dimostrati ugualmente efficaci nel ridurre la dispepsia, la combinazione dei due non ha offerto alcun beneficio aggiuntivo ed è stata la stessa dell’uno o dell’altro se somministrati da soli.

Ecco come ha commentato i risultati uno degli autori principali della ricerca, il professore Krit Pongpirul della Facoltà di medicina dell’Università di Chulalongkorn di Bangkok: “La curcuma viene utilizzata dai medici della medicina tradizionale tailandese per trattare i sintomi collegati alla dispepsia. Ed è stata inclusa nell’elenco nazionale delle erbe medicinali della Thailandia, tuttavia è importante che ci siano anche essenziali evidenze scientifiche”. E in questo caso tradizione e modernità vanno a braccetto. Tutto merito della fantastica curcuma.

Grazie alla curcuma, l’acidità (di stomaco) se ne va - Ultima modifica: 2023-09-22T15:30:59+02:00 da Barbara Asprea

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome