Prevenire a tavola
Con il verde il cuore è più protetto

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Bastano poche settimane per vedere i primi risultati: in uno studio appena pubblicato sono stati valutati gli effetti di una dieta 100% vegetale e di quella onnivora su alcuni fattori di rischio cardiovascolare. E su un gruppo di persone molto speciale: coppie di gemelli!

Trova 22 coppie di fratelli gemelli identici e in buona salute. Per otto settimane fai seguire a uno una dieta onnivora e all’altro una dieta vegana. Poi controlla l’andamento dei fattori di rischio cardiovascolari come il colesterolo e mettili a confronto. In soldoni è quello che ha fatto il team di studiosi della celeberrima Stanford University di Palo Alto (California), il cui interessante lavoro è stato da poco pubblicato su JAMA Network Open.

Perché i gemelli?

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I gemelli omozigote, oltre all’aspetto hanno anche un patrimonio genetico praticamente identico (anche se in effetti ci possono essere delle differenze quando mancano o sono duplicate in modo anomalo delle sequenze del Dna, che potrebbero spiegare, ad esempio, perché un gemello si ammala e l’altro no). Ma non solo: i gemelli omozigote hanno anche una cosiddetta super-somiglianza epigenetica, che determina nelle cellule quali geni devono essere accesi oppure spenti (espressione genica). In altre povere, i gemelli hanno caratteristiche uniche che li rendono ideali per le ricerche scientifiche dove conta azzerare il più possibile la variabilità individuale per capire meglio gli effetti dell’agente testato, in questo caso i due tipi di dieta. Studiando i gemelli identici, i ricercatori sono stati in grado di controllare sia i fattori legati alla genetica, sia altri fattori di confusione per i risultati, poiché i fratelli sono cresciuti nelle stesse famiglie e hanno condotto simili stili di vita. E in effetti gli studi scientifici sulle diete vengono spesso ostacolati da fattori quali differenze genetiche, di istruzione e di stili di vita.

La ricerca in breve

Sebbene non sia una novità che ridurre il consumo di carne possa migliorare la salute cardiovascolare, il fatto di mettere a confronto una dieta onnivora e una a base vegetale sui gemelli lo è senz’altro. Lo studio, condotto da maggio a luglio 2022, ha coinvolto 22 coppie di gemelli, tutti in salute e senza problemi cardiovascolari. Quindi in ogni coppia un gemello era abbinato alla dieta vegan e l’altro a quella onnivora. Va detto che entrambe le diete - da seguire per un periodo di 8 settimane - erano ispirate ai principi di sana alimentazione: ricche di verdure, legumi, frutta, cereali integrali e prive di zuccheri e amidi raffinati. La dieta vegana, ovviamente, era interamente a base vegetale e non includeva carne o prodotti di origine animale come uova, latte o miele. Tutti alimenti, invece, presenti nella dieta onnivora.

Durante le prime quattro settimane, per facilitare l’acclimatamento alle due diete, un servizio pasti ha consegnato ai volontari 21 pasti ogni settimana: sette colazioni, sette pranzi e sette cene. Nelle restanti quattro settimane i partecipanti hanno cucinato i pasti da soli, avvalendosi anche della consulenza di un dietista messo a disposizione per offrire suggerimenti e rispondere a domande riguardanti gli alimenti. Va detto che solo un partecipante non ha concluso lo studio, un dato che, secondo gli autori, dimostra quanto sia possibile imparare a seguire una dieta sana in poche settimane.

I risultati principali

All’inizio dello studio, a quattro settimane e a otto settimane, i ricercatori hanno pesato i partecipanti ed eseguito dei prelievi sanguigni per valutare l’andamento dei fattori di rischio come i livelli di colesterolo LDL (quello cosiddetto cattivo) o di insulina. Ebbene, all’inizio dello studio la media del colesterolo LDL per il gruppo della dieta vegan era 110,7 mg/dl e di 118,5 mg/dl per l’altro gruppo; alla fine dello studio è sceso a 95,5 per i vegani e a 116,1 per gli onnivori. Da ricordare che il livello ottimale di LDL nelle persone sane dovrebbe essere inferiore a 100. Gli autori hanno riscontrato il miglioramento maggiore durante le prime quattro settimane di cambiamento della dieta.  Oltre ai più bassi livelli di colesterolo LDL, i partecipanti del gruppo “green” hanno mostrato valori più bassi di insulina e una riduzione del peso corporeo, entrambi associati a un miglioramento della salute cardiovascolare e metabolica. In particolare, l’insulinemia a digiuno è diminuita del 20% (va ricordato che livelli alti di insulina sono considerati un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete). E una perdita media di 4,2 chili in più rispetto agli onnivori.

Più è verde meglio è

Come sostiene il professore Christopher Gardner, autore dello studio, nell’articolo di presentazione: "Sulla base di questi risultati e pensando alla longevità, la maggior parte di noi trarrebbe beneficio da una dieta più a base vegetale”. Sempre secondo Gardner i partecipanti vegani (e in una certa misura gli onnivori) hanno fatto le tre cose più importanti per migliorare la salute cardiovascolare: ridotto il consumo di grassi saturi, aumentato il consumo di fibre alimentari e perso qualche chilo. "Ciò che è più importante rispetto al diventare rigorosamente vegani è includere più alimenti a base vegetale nella propria alimentazione", prosegue lo studioso, il quale ricorda che tra gli ulteriori benefici della dieta verde vanno annotati l’aumento dei batteri intestinali benefici nonché la riduzione della perdita dei telomeri (ossia le parti finali dei cromosomi) che, se protetti dagli stress ossidativi rallentano l’invecchiamento dell’organismo. E così si ritorna al DNA e ai gemelli: "Non solo questo studio ha fornito un modo innovativo per affermare che una dieta vegana è più sana della dieta onnivora convenzionale,” puntualizza Gardner, “ma è stato anche bello lavorare con i gemelli. Si vestivano e parlavano allo stesso modo, e facevano dei giochi di parole o delle battute tra loro che normalmente si possono sentire solo da persone che si frequentano da tanto tempo”. Insomma, a fare i ricercatori ogni tanto ci si diverte.

Con il verde il cuore è più protetto - Ultima modifica: 2023-12-11T07:34:55+01:00 da Barbara Asprea

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