Dei possibili effetti collaterali positivi del consumo di caffè avevo già parlato riguardo a un suo probabile ruolo protettivo nei tumori dell’endometrio (vedi mio precedente post). Una nuova ricerca della Harvard University pubblicata su Circulation ne mostrerebbe anche un effetto positivo a lungo termine sulla salute di cuore e apparato circolatorio. In particolare, i ricercatori hanno analizzato i risultati di 36 studi che hanno valutato in oltre un milione di persone la relazione tra livelli di assunzione della bevanda (sia normale che decaffeinata) e salute vascolare, del cuore e del cervello (rischio di ictus). Gli effetti protettivi del caffè sono stati dimostrati specialmente in chi ne fa un consumo moderato, ossia dalle 3 alle 5 tazze o tazzine al giorno, mentre chi si limita a 1-2 tazze (o ne beve tantissimo) ne avrebbe meno benefici. Da evidenziare che questi effetti protettivi sono del tutto indipendenti dalla presenza o meno di caffeina e dal metodo di preparazione adottato (percolazione, ebollizione o moka). Via libera, quindi, anche al caffè privato dall'eccitante caffeina, magari sotto forma di granita decaffeinata e resa più aromatica dal cardamomo, come quella che vedete nella foto.