Cucina leggera
5 consigli per non ingrassare prima di Natale

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Possiamo dirlo? Tutto il mese di dicembre è il periodo più “anti-dieta” dell’anno, specie per chi ama i dolci, ma non solo. Ecco allora qualche piccola strategia che può risultare utile per non arrivare alle feste già con qualche chilo di troppo

Già affettato il primo pandoro dell’anno? Eh sì, in questo mese l’obiettivo più sensato per chi combatte con la bilancia sarà evitare di ingrassare. Non certo il dimagramento che, complici le basse temperature, diventa più faticoso. In inverno (il primo dicembre è iniziato l'inverno meteorologico) aumenta, in particolare, il desiderio di cibi corroboranti, energetici, richiesti dall’organismo proprio per resistere meglio alla lunga stagione fredda. E la nostra scorta di energia è rappresentata dai poco desiderati depositi adiposi... Ma a parte queste considerazioni, cosa è possibile fare per non farsi travolgere dall’atmosfera prenatalizia e arrivare a Natale sani e salvi?

Primo: non sentirsi in colpa

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Inutile colpevolizzarsi o negare la realtà. Se si amano i dolci il fatto di esserne circondati può risultare molto stressante. Meglio, allora, prenderne atto e invece di colpevolizzarsi perché non si resiste ai biscotti allo zenzero, darsi delle regole sensate riguardo a frequenze e porzioni. Regole che però si è in grado di rispettare e che non devono essere rigide o punitive. Così facendo diventerà più facile scaricare la pressione notevole che sia i divieti autoimposti da una parte, che le lacrime di coccodrillo dall’altra (più senso di fallimento) possono causare.

Secondo: dolcezza da gestire

Partendo dal fatto che siamo tutti diversi e che non esiste una ricetta valida per tutti, qualche consiglio generale per la gestione dei dolci si può dare. Dando per scontato che già al momento della spesa non ci si arrenda di fronte alle tante offerte e sconti. Meglio farne entrare in casa pochi (uno alla volta?) e dopo averne letto l’etichetta (che più è breve e con ingredienti naturali, meglio è).

La mattina a colazione sarebbe il momento migliore per concedersi un dolce, sia per ripartire con energia, sia perché dopo il digiuno notturno l’organismo ha bisogno di ricostituire le sue scorte di zuccheri (glicogeno) e quindi questi vengono metabolizzati velocemente. Ovviamente questi meccanismi valgono se non si eccede: un ottimo modo è quello di prevedere una porzione medio-piccola di un dolce da associare a una coppetta di yogurt e a qualche noce o mandorla o nocciola. Insomma, un pasto misto dove il dolce è associato con i cibi proteici e con i grassi buoni che, oltre a nutrire e saziare, abbassano l’impatto sulla glicemia di panettone & Co. Tornando al momento della spesa, se si acquistano dei biscottini natalizi speziati che hanno poche calorie perché pesano pochi grammi, prendere l’abitudine di prenderne uno con il caffè dopo pranzo non avrà effetti negativi (magari basterà non zuccherare il caffè). E dopo cena? In questo caso è meglio evitare di assumere ancora calorie e, magari, inaugurare un rituale festaiolo di prepararsi degli speciali infusi speziati, appaganti per il palato e dalle suggestioni natalizie. E magari abbinandoci ogni tanto una classica mela cotta e aromatizzata con le spezie preferite.

Terzo: pasti caldi e tanto green

Mangiare ad orari regolari e fare dei pasti nutrienti e bilanciati: ecco in sintesi le due regole alla base di uno stile alimentare in grado di allontanare i possibili attacchi di fame nervosa con conseguente assalto alle pasticcerie. Pranzi esageratamente light soddisfano il senso di sazietà per un tempo troppo breve, provocando poi nel pomeriggio un continuo mangiucchiare. Molto meglio prepararsi dei pasti con un'abbondante dose di alimenti vegetali, sazianti ma leggeri, completati con alimenti proteici magri e cereali (meglio se integrali, almeno una volta al giorno). In effetti cosa c’è di più comfort e riscaldante di una zuppa, una pasta ai fagioli, una minestra d’orzo o di farro? Inoltre, per aumentare l’azione sul buonumore si possono inserire nei menu pietanze a base di cibi naturalmente dolci. Ad esempio preparandosi minestre, risotti, brodi, contorni o purè con zucca, carota, cipolla, spinaci, porri, finocchi, topinambur, patate normali (al posto di pane o pasta) e patate dolci. Tra i cereali, riso, orzo e miglio quelli più “sweet” (ma altri spunti sono in questo post sui vegetali dolci).

Quarto: nutrirsi di emozioni

Un altro modo per rendere i pasti più appaganti per mente e corpo – e quindi ridurre il bisogno di cibi super calorici - è quello di ricorrere al vero comfort food, portando in tavola le pietanze legate all’infanzia di ciascuno, in grado di scaldare gli animi e di tirare su. E non è affatto detto che debbano essere ricche di grassi o zuccheri: talvolta sono ricette molto semplici come le minestre in brodo o il purè di patate. Inoltre, nulla vieta di alleggerirle un po’, magari riducendo la quantità d’olio o di burro. Per il resto non serve che provare a scavare nella propria memoria gastronomica e vedere l’effetto che fa. In ogni caso sarà un’esperienza piacevole che rinsalderà anche i legami affettivi con i familiari vicini o lontani. All’insegna dello spirito natalizio. Perfetta sintonia.

Quinto: muoversi è necessario

Non bisogna dimenticare che mantenere una vita attiva, con un regolare esercizio fisico, aiuta a mantenere sia un peso corretto che un senso di benessere. Invece di passare il 90 per cento delle giornate al chiuso (tra l’altro in ambienti riscaldati che “addormentano” il metabolismo) bisognerebbe cercare di passare più tempo all’aperto. Luce solare e aria fresca giovano al metabolismo e al benessere. Un obiettivo minimo potrebbe essere una camminata a passo svelto per almeno mezz’ora al giorno (che farà bruciare circa 150 calorie, quanto un piccolo snack). Per fortuna una pratica sportiva regolare anche di grado leggero esercita un effetto positivo sull’umore con una ricaduta positiva sulla condotta alimentare. E non approfittarne sarebbe un vero peccato…

 

5 consigli per non ingrassare prima di Natale - Ultima modifica: 2023-12-04T07:52:45+01:00 da Barbara Asprea

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