Via le tossine con il carciofo

Via le tossine con il carciofo
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L'ortaggio primaverile che più di tutti aiuta il corpo a scrollarsi di dosso le tossine che lo appesantiscono è il carciofo. La dottoressa Nadia Gulluni, biologa nutrizionista esperta in fitoterapia, ci spiega come e quanto mangiarne per sfruttare al meglio tutte le sue virtù

Una bella padellata di carciofi fritti a settimana e il fegato ringrazia? Non è proprio questo il messaggio che vogliamo dare. Il carciofo aiuta fegato e reni a eliminare tutte le scorie dall’organismo e contiene tante sostanze preziose per la nostra salute. Ma è importante saperlo cucinare nel modo giusto, senza sprecare nulla, e gustarlo anche in tisane digestive o in freschi estratti insieme ad altri ingredienti che ne potenziano l’azione.

Cosa contiene?

È composto per l’84% d’acqua, ha pochissime Calorie, circa 22 per 100 g di carciofi crudi, contiene pochi carboidrati ed è ricco di fibre, in particolare fibre solubili, tra cui l’inulina, di cui sono particolarmente ghiotti i batteri del nostro intestino. È un ottimo alleato, quindi, della salute dell’apparato digerente ma anche del peso, visto che le fibre contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà. Ha un buon contenuto di rame e ferro, importanti per la produzione di globuli rossi, ed è particolarmente ricco di potassio, minerale utile per favorire la diuresi, regolarizzare la pressione sanguigna, prevenire la formazione di calcoli e contrastare la debolezza muscolare. Tra le vitamine, troviamo la vitamina A, la C, le vitamine del gruppo B come la B9 (fondamentale per le donne in gravidanza) e la K, importante per la salute delle ossa perché aiuta a fissare meglio la vitamina D. Contiene, inoltre, importanti antiossidanti come luteina, zeaxantina e betacarotene che aiutano il benessere dei nostri occhi proteggendoli dai danni ossidativi della luce. E, per ultimo, abbiamo tenuto il principio attivo a cui si devono le proprietà terapeutiche e disintossicanti del carciofo: la cinarina!

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Alleato del fegato

La cinarina è quella sostanza a cui il carciofo deve il suo sapore amarognolo e la capacità di mantenere in salute il fegato, sostenendolo nella sua funzione di detossificazione dell’organismo. Questa sostanza stimola, inoltre, la digestione, promuovendo la produzione di bile, importante nella digestione dei grassi. Ci aiuta anche nella riduzione del colesterolo “cattivo” (Ldl) e dei trigliceridi e, insieme alle fibre, a tenere bassa la glicemia. Ma dove troviamo tutti questi principi attivi e sostanze nutrienti nel carciofo?

Non buttiamo gambi e foglie

Quando compriamo i carciofi, non facciamo togliere gambo e foglie pensando che siano degli scarti, perché in realtà sono le parti più ricche di sali minerali, acqua e cinarina. Ebbene sì, i gambi sono quelli che hanno il maggior effetto diuretico proprio per l’elevato contenuto d’acqua e potassio. Le foglie, invece, sono quelle con la maggior quantità, quasi esclusiva, di cinarina, e possiamo utilizzarle in cucina e non solo!

Crudo è meglio

Il modo migliore per mantenere inalterate le proprietà del carciofo, è consumarlo crudo. Così ne preserviamo totalmente il contenuto di vitamina C e cinarina, entrambe sensibili al calore e alle cotture prolungate: i gambi, ad esempio, una volta rimossa la parte esterna più fibrosa e coriacea, possono essere mangiati crudi in pinzimonio per sfruttarne appieno la funzione diuretica. Sempre crudi possiamo mangiare i cuori, avendo l’accortezza di condirli con del succo di limone per assimilare meglio il ferro.

Per brodi e minestre

Se preferiamo i carciofi cotti, conserviamo l’acqua di cottura in cui troveremo concentrate gran parte delle vitamine e dei sali minerali, e utilizziamola come base per la preparazione di minestre di verdure o brodi vegetali. Per quanto riguarda le foglie, possiamo usarle per preparare un brodo vegetale o aggiungerle direttamente a minestroni e zuppe, ma anche cucinare una buona vellutata con dei topinambur.

Anche in tisana

Le foglie possono essere sfruttate per la preparazione di una tisana detox e digestiva. Fresche, ne serviranno circa 40 g per 500 ml d’acqua bollente, da lasciare in infusione almeno 10 minuti. Oppure possiamo essiccarle e tritarle e usarne un cucchiaio e mezzo. Questa tisana si beve dopo i pasti.

Attenzione alle fibre

Purtroppo, per chi soffre di patologie infiammatorie gastrointestinali come il morbo di Crohn o la sindrome del colon irritabile, i carciofi sono sconsigliati perché le fibre presenti peggiorerebbero la sintomatologia. Ma noi abbiamo la soluzione e si chiama… estrattore! Utilizzando un estrattore, in cui mettere tutte le parti del carciofo, otterremo un succo concentrato con zero fibre e ricco di tutti i suoi preziosi nutrienti, compresa la cinarina. Possiamo usare questo succo per preparare un risotto al sapore e profumo di carciofo con scorza d’arancia. Oppure possiamo aggiungere altre verdure e frutti per ottenere un succo molto depurativo da bere.

Estratto detox e diuretico

Mettiamo nell’estrattore 1 gambo e le foglie (almeno 3 o 4) di un carciofo, 1 cm di radice di zenzero se gradita, mezza pera che oltre a migliorare il sapore del succo ne potenzia l’azione diuretica, un quarto di finocchio, 1 arancia o 1 limone ricchi di vitamina C, importante per assimilare meglio il ferro contenuto nel carciofo. Dell’estratto ottenuto se ne può bere un bicchiere al mattino e un bicchiere al pomeriggio.

La quantità è importante

Per ottenere dei benefici reali sulla salute bisogna mangiare almeno 300 grammi di carciofi pesati a crudo e puliti, 3-4 volte a settimana. In questo modo introdurremo:

  • Un terzo del fabbisogno giornaliero di vitamina C, ferro e potassio.
  • Oltre il 50% di buone fibre giornaliere.
  • Un apporto importante di cinarina, utile per la salute del fegato.
Via le tossine con il carciofo - Ultima modifica: 2024-03-15T14:20:37+01:00 da Sabina Tavolieri

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