Questa frittata alle erbe, ispirata al tradizionale kuku sabzi, è un piatto tipico della tradizione persiana. Uova, bietole, lattuga, cipollotti, pistacchi e un mix generoso di erbe aromatiche si uniscono in una ricetta semplice ma proteica e ricca di foglie verdi. Solitamente viene servita con salse, sottaceti e al pane iraniano, il "sangak".
Il sangak è il pane tradizionale dell'Iran, un flatbread sottile e a lievitazione naturale: l'impasto è arricchito da semi e crusca, poi cotto su piccoli sassi roventi. Se volete accompagnare la frittata persiana alle erbe con un pane tipo sangak, considerate che non ha molti corrispondenti occidentali, però somiglia un poco al pane naan.
Conservazione: la frittata si mantiene per 2 giorni in frigorifero e si può congelare fino a un mese.
Istruzioni
- Sfogliate il prezzemolo e tritatelo. Di seguito mondate le bietole e la lattuga, asciugatele bene dall’acqua del lavaggio e poi tritatele brevemente nel mixer, lasciandole grossolane.
- Affettate i cipollotti, compresa tutta la parte verde, e metteteli a rosolare in una padella da 26 cm con 2-3 cucchiai d’olio per 5 minuti.
- Battete in una ciotola le uova con un bel pizzico di sale e una macinata di pepe, aggiungete il prezzemolo, la lattuga e le bietole, i cipollotti raffreddati, la metà dei pistacchi tritati e la metà dell’aneto spezzettato.
- Versate 2 cucchiai d’olio nella padella già usata per i cipollotti e fatela scaldare bene, quindi versate il misto di uova e verdure, distribuendolo uniformemente. Coprite con il coperchio e cuocete a calore medio per una decina di minuti, scuotendo ogni tanto la padella per non fare attaccare la frittata al fondo. A questo punto scoprite e lasciate uscire tutto il vapore presente, quindi rivoltate la frittata (aiutandovi con il coperchio) oliando leggermente il fondo della padella, se necessario. Mettete il coperchio e proseguite per altri 10 minuti, poi levatelo e completate la cottura dopo altri 5 minuti.
- Fate scivolare la frittata in un piatto o un vassoio e decoratela con i restanti pistacchi, tritati o lasciati interi, e le foglioline di aneto messe da parte.


