Prevenzione a tavola
È confermato: con i mirtilli blu e rossi la glicemia si abbassa

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Dalla ricerca arriva una nuova importante conferma sul benefico controllo della glicemia alta e, quindi, del diabete di tipo 2 da parte dei mirtilli, sia blu che rossi. Un motivo in più per consumare regolarmente questi piccole e preziose bacche del bosco

Se dovessi curare una nuova edizione del libro “A tavola con il diabete”, che insieme agli altri due autori, la dottoressa Simona Salò e lo chef Giuseppe Capano, ci ha dato molte soddisfazioni, certamente nella mia parte dedicata all’alimentazione aggiungerei un capitoletto dedicato ai mirtilli e ai frutti di bosco.

La novità è la pubblicazione di un nuovo lavoro pubblicato su Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases che ha analizzato i risultati di 22 studi effettuati negli scorsi anni fino al maggio 2021 e che hanno sperimentato l’efficacia o meno sulla glicemia da parte dei mirtilli blu e anche dei mirtilli rossi, noti anche come cranberries, che da noi si consumano essiccati o come confettura. Entrambi i frutti sono noti per il loro elevato contenuto di polifenoli (antocianine), le sostanze alle quali viene attribuita tra le tante anche una capacità ipoglicemizzante. Da tempo, in effetti, si parla di queste proprietà dei frutti di bosco, ossia della loro capacità di ridurre – o meglio, di tenere meglio sotto controllo - la glicemia alta (vedi anche questo post sull’argomento).

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L’analisi, in breve

In particolare, i ricercatori brasiliani, autori dell’analisi, avevano un duplice obiettivo: rivedere sistematicamente la letteratura scientifica riguardo gli effetti del consumo di mirtilli blu e rossi sui tipici parametri dei diabete di tipo 2, come glicemia a digiuno, resistenza all'insulina ed emoglobina glicata e poi di quantificare questi effetti.

In estrema sintesi i risultati hanno confermato che nelle persone con il diabete di tipo 2, quello più diffuso nella popolazione, il consumo di mirtilli ha ridotto significativamente la glicemia a digiuno (-17,72 mg/dl) e l’emoglobina glicata (-0,32%), mentre nessun effetto è stato riscontrato nei confronti dell’insulino-resistenza. Risultati talmente evidenti che gli stessi ricercatori concludono: “Il consumo di mirtillo e mirtillo rosso ha ridotto significativamente i livelli di glucosio nel sangue a digiuno e di emoglobina glicata negli individui con diabete, con un’evidenza di elevata credibilità.” In attesa che vengano confermate delle dosi di riferimento (anche se delle indicazioni nei vari studi si trovano), chi ha la glicemia alta ha comunque un alleato in più – anzi due – a tavola.

È confermato: con i mirtilli blu e rossi la glicemia si abbassa - Ultima modifica: 2022-06-09T11:10:17+02:00 da Barbara Asprea

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