Per le salse e le conserve qui proposte ci siamo ispirati a una miscela di sapori, agro, dolce e piccante, che ha spopolato dai tempi dei Romani fino al Rinascimento. E che ancor oggi è un connubio tipico di alcune cucine, come quella indiana, con i suoi chutney di verdura e frutta.
Vi proponiamo così diverse preparazioni che hanno come filo conduttore, oltre ovviamente alle verdure di stagione, una gradevole nota pungente. Partiamo dalle composte agrodolci, perfette per accompagnare i formaggi freschi e stagionati insieme a crudité e crostini, per arrivare ai sottaceti e ai sottoli. Una volta pronti, salse, composti e sottaceti, vanno sterilizzati con la procedura classica, immergendo i vasetti chiusi in una pentola piena di acqua fredda, facendoli bollire per almeno 20 minuti e lasciandoli poi raffreddare sempre all’interno della pentola, in modo che si formi il sottovuoto. Nel caso dei sottoli, se le verdure sono ben asciutte e completamente immerse nell’olio, si può evitare di far bollire i vasetti, in modo da non compromettere il sapore e le qualità nutrizionali del prodotto. Importante, non bisogna mai dimenticarlo, che tutto sia pulitissimo, dagli ortaggi (ricordiamo che la spora del botulino, se presente, si trova nella terra) fino a ogni utensile o contenitore utilizzato. Tutte le conserve, in particolare i sottoli, vanno fatti riposare circa 20-30 giorni al riparo da luce e calore prima di essere consumati, in modo che i gusti si amalgamino e si arrotondino.
4 conserve fatte in casa