A dispetto di tutto la pasta rimane uno degli alimenti principali che consumiamo nel nostro paese, magari non più tutti i giorni come succedeva fino a qualche decennio fa visto che per fortuna si sono ora diffusi molto cereali in chicchi che portano con se sostanze preziose oltre che buoni sapori e consistenze diverse.
Da sempre consiglio di non consumare solo pasta e alternarla invece ad altre fonti di carboidrati complessi, un convinzione forte supportata da molte ricerche e osservazioni pratiche che mi ha portato a scrivere un intero libro dedicato proprio ai cereali in chicchi.
Tornando alla pasta anche se siamo su una linea di consumo che prevede una sua più circoscritta presenza è meglio ricordare le semplici regole che ci consentono di prepararla al meglio e renderla il più gradevole possibile.
Intanto scegliamola il più possibile delle volte integrale, la qualità di produzione è ormai analoga alla tradizionale pasta bianca, ne ho parlato e raccontato in questo vecchio post se avete voglia e piacere nel rileggerlo.
Di quel precedente post riprendo le note essenziali che riguardano la cottura, malgrado la nostra forte tradizione e conoscenza alcuni lettori mi hanno chiesto una piccola delucidazione in merito.
Per prima cosa a prescindere dal formato occorre sempre lessare in abbondante acqua rispettando il rapporto ideale di 1 litro di liquido per ogni 100 g di pasta, quindi se in famiglia siete in 4 o più persone munitevi di una pentola molto capiente, diciamo ottimale sui 6-8 litri per essere sicuri.
Parlo di pentola e non di casseruola (vedremo di approfondire successivamente anche questa importante differenza) per cui utilizzatene una alta che non faccia fuoriuscire facilmente l'acqua in cottura e non riempitela mai al massimo della sua capienza considerando che poi ci sarà volume occupato dalla pasta che metterete a cuocere.
Mi raccomando: una volta in cottura mantenete sempre il calore dei fornelli vivace e non debole, il rischio è di spezzare il ritmo e la fluidità della bollitura.
Tempi di cottura corretti in base al formato e qualità iniziale in modo da scolare la pasta al dente tenendo presente quanto altro tempo rimarrà a insaporirsi con il condimento (a volte si fa saltare anche 1-2 minuti in padella per un migliore amalgama e mantecatura).
Meglio poi conservare sempre un poco di acqua di cottura che può servire a reidratare meglio la pasta in fase di condimento evitando così la tentazione di unire olio o altri grassi, un aspetto molto importante da non sottovalutare.
E alla fine una semplice pasta di qualità così cotta si può valorizzare con poco, ad esempio con della ricotta magra allungata con l'acqua di cottura fino a formare una crema poi insaporita con le foglioline di alcuni rametti di timo fresco o altre erbe aromatiche, delle noci intere sgusciate al momento tritate grossolanamente e un filo di olio a crudo.
Un esempio di un condimento semplice tra i tanti lo vedete nella foto sotto, per cui buona pasta e buon appetito, ma non esagerate ne con le dosi ne con la frequenza di consumo!!!