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Prevedere in un piatto di pasta una buona dose di fibre derivate dalla pasta stessa in versione integrale e soprattutto dalla presenza di abbondanti ortaggi consente di tollerare qualche trasgressione in più rispetto all’impatto glicemico.

Ritorno a parlare di un tema a cui tengo molto visto che quotidianamente ne verifico la validità concreta, il fondamentale e prezioso ruolo che hanno le fibre nel saper compensare al meglio gli squilibri glicemici.

Squilibri di vario tipo che sono essenzialmente portati dagli alimenti alla base delle risposte di fame e sazietà innescate dall’organismo, la scelta errata di un alimento piuttosto di un altro può cambiare molto a livello di benessere post pasto.

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La presenza delle fibre è talmente importante che prescinde dal rispetto scrupoloso di una dieta corretta, in pratica sono essenziali anche quando cediamo alle tentazioni e trasgrediamo da un percorso alimentare ben preciso.

Succede ad esempio di portare all’organismo un carico glicemico non ottimale quando desideriamo arditamente un bel piatto colmo di pasta come da tradizione Italiana recente, nel senso degli ultimi 50-60 anni.

Nello scenario di una buona e sana dieta a basso indice glicemico la pasta dovrebbe essere limitata come presenza e del resto era proprio così nelle abitudini alimentari della autentica cucina mediterranea che non necessariamente si identifica con quella Italiana.

L’impatto della pasta a livello glicemico è, infatti, sempre molto forte, ma nel consumarla la presenza contemporanea di una bella dose di fibre consente di avere margini di tolleranza maggiori.

Questo perché le fibre rallentano l’influenza glicemica del cibo una volta entrato nell’organismo e qui possiamo essere doppiamente attenti: se la pasta che consumiamo è integrale e ricca di fibre di suo e a queste fibre native sommiamo quelle del condimento riusciamo a mitigare anche degli eccessi.

Ad esempio invece di una semplice e classica salsa al pomodoro abbinata a della pasta bianca raffinata preferiamo un formato integrale con un accompagnamento di verdure e ortaggi stagionali in abbondanza.

La soluzione può consentirci anche di limitare il quantitativo di pasta a persona lasciando prevalere quello di ortaggi e verdure.

Restando all’interno della cerchia degli ortaggi di stagione prossimi venturi se normalmente in un primo con carciofi si indica di consumare 80-100 g di pasta noi prevediamone la metà circa e di sola tipologia integrale.

Poi portiamo da 1 a 3 la presenza di carciofi a persona, tralasciamo il formaggio e abbondiamo con un bel trito di erbe aromatiche digestive arricchite da un poco di frutta secca in guscio tostata e tritata, una soluzione semplice che ci abbuona qualche trasgressione alimentare in più!!!

Fibre, pasta e indice glicemico - Ultima modifica: 2019-12-04T22:08:53+01:00 da Giuseppe Capano

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