Siamo nel pieno della Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, partita lunedì 4 marzo si conclude domenica 10 e come è comprensibile si prefigge l’arduo compito di sensibilizzare le persone nell’usare meno sale.
L'iniziativa non è nuova e raggiunge i 14 anni di età essendo nata nel 2005 grazie alle energie messe in campo dalla World Action on Salt & Health (WASH) che nel tempo è arrivata a coinvolgere una serie di partner sparsi in 100 Paesi del mondo.
Il problema del sale è tutto moderno perché di per se questa sostanza nelle dosi corrette porta benefici di vario tipo, esalta con accuratezza il gusto di molti alimenti e tecnicamente migliore molte preparazioni di cucina rendendole via via stabili, friabili e con buona struttura organolettica.
Per altro è anche vitale per l’uomo solo che l’avvento della moderna industria alimentare con le sue mire consumistiche di vario tipo ha portato progressivamente a vedere presente il sale in sempre più prodotti pronti e non necessariamente salati.
Colpisce ad esempio molto osservare come in molti dolci pronti le dosi di sodio sono incredibilmente elevate per la tipologia di preparazione, ma al di la di questo il vero problema è che dosi massicce di sale sono presenti in molte salse, prodotti conservati, pane e derivati, condimenti, prodotti da prima colazione e così via.
La dieta di molte persone è spesso colma di questi prodotti e a questi si somma il sale che normalmente si aggiunge in eccesso per abitudini consolidate nei piatti che vengono preparati e cucinati.
Occorre quindi un grande sforzo per arrivare a una graduale riduzione dell'introito di sodio in modo da tutelare al meglio la salute di ogni individuo.
E questo lo si può fare iniziando a premere sulle aziende alimentari multinazionali perché trovino via alternative al sale per rendere gradevoli i loro prodotti confezionati.
Molto però può essere fatto anche a casa e aggiungerei moltissimo potrebbe essere fatto anche nel mondo della ristorazione se ci fosse in questo senso un assunzione di responsabilità maggiore tra i vari professionisti del settore.
Ma rimanendo nell'ambito domestico i sostituiti del sale che possiamo usare in cucina sono molti, intanto semplicemente per prima cosa possiamo rivolgerci alle spezie e alle erbe aromatiche che nella dispensa ideale dovrebbero essere presenti sempre in grande abbondanza sia nella versione secca che in quella fresca.
L’uso massiccio di questi elementi porta con molta naturalezza a diminuire gradualmente l’uso del sale aggiunto perché col tempo non se ne sente l’esigenza o per meglio dire si sente la necessità di moderarlo sempre più per riuscire a percepire meglio sapori altrimenti alterati.
Ci sono poi preparazioni che insaporiscono pur avendo quantità di sodio basse, il caso più famoso è quello del gomasio, ma ci sono decine di altre combinazioni simili.
Altri suggerimenti ci arrivano dalla stessa WASH attraverso piccole azioni quotidiane: scolare e risciacquare verdure e legumi in scatola, prevedere nella dieta giornaliera grandi porzioni di frutta e verdura fresca, acquistare prodotti meno salati controllando prima le etichette, limitare piano piano il sale nelle ricette cucinate, non portare in tavola saliere e salse salate come condimento da aggiungere all’ultimo momento.
Su questo argomento ci sarà comunque presto una bella sorpresa da parte mia, ma per ora non vi svelo altro!!!