Conoscete la barba di frate? Scopriamola insieme con qualche indicazione in cucina

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L’ottima Barba di frate torna come ogni primavera a farci visita, impariamo a conoscerla e diamo anche qualche piccolo spunto in cucina!

Con un po’ di sorpresa ho già visto e trovato sul mercato la barba di frate che mi è parsa forse un po’ in anticipo sulla stagione, ma magari è una mia impressione, fatto sta che era proprio bella e affascinante nel suo apparire quasi anonima erba ci campo.

Così non è naturalmente e spero che tutti conosciate questa speciale verdura che ci onora della sua presenza solo in primavera rimanendo paladina fedele, e questo mi piace moltissimo, della stagionalità pura visto che non si può ne replicare in serra, ne congelare, ne tanto meno conservare in scatola.

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Almeno fino adesso e speriamo rimanga così, serve a mio avviso anche il piacere dell’attesa, saper aspettare quando il cibo della terra nasce nel suo spontaneo periodo e l’attesa stessa carica di aromi e profumi ciò che raccogliamo e consumiamo senza le scorciatoie dell’industria moderna.

In questo senso la primavera rimane la stagione paladina della stagionalità perché molte erbe, ad esempio, solo ora si possono raccogliere e gustare nei campi senza che ci sia possibilità di replica in altri mesi dell’anno!

Tornando agli agretti, nome ufficiale della più conosciuta barba di frate, diciamo subito che si tratta di una pianta curiosa che a sorpresa non tutti gli addetti al settore conoscono allo stesso modo.

In passato mi è capitato alcune volte che ordinata per telefono da un rivenditore orticolo mi è stato portato in ristorante altro, l’equivoco più diffuso quando la si descrive per telefono e vedersi arrivare della comune erba cipollina in mazzi!

Per cui se anche voi non la conoscete bene potete tranquillizzarvi, non site gli unici e in più avete tutte le attenuanti del caso al contrario di chi è addetto al settore e bene dovrebbe conoscerla.

È una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee al pari degli usatissimi spinaci e di un simil cereale invece ancora poco conosciuto, l’amaranto.

In natura questa pianta ha bisogno di terreni ricchi di sale e si trova facilmente a ridosso del mare caricandosi di molte sue sostanze aromatiche le stesse che troviamo poi a tavola e che ci consentono di gustare la barba di frate anche semplicemente lessata e condita da buon olio d'oliva per quanto è buona di per se.

Buona anche per la salute visto che ci rifornisce in abbondanza di moltissimi sali minerali tra cui calcio, magnesio, potassio e sodio naturale da cui nasce appunto la sua forte sapidità insieme a sostanze importanti come i folati molto utili per combattere l’anemia.

Per altro ha anche una spiccata azione diuretica e disintossicante che funziona velocemente, dopo aver consumato un bel piatto di agretti, infatti, potete stare sicuri di aiutare il vostro organismo a ripulirlo da molte sostanze e residui di troppo.

Se poi continuate a consumarla per alcune settimane l’azione disintossicante diventa ancora più incisiva e oltre a mangiare bene riceverete i ringraziamenti sentiti dal vostro corpo.

L’obbiezione che viene spesso fatta è che si tratta di un ortaggio lungo da pulire per via della sua struttura filamentosa, ma indubbiamente ne vale sempre la pena perché una volta portato a tavola ripaga di tutto il lavoro.

Comunque stiamo parlando giusto di 5 minuti in più, non mettetevi in testa idee sbagliate anche perché vi ricordo che lavare con cura la verdura è fondamentale per non correre rischi inutili.

Per pulirla in maniera pratica tagliate via di netto le radici terrosi, aprite i mazzetti e metteteli in abbondante acqua lasciando che i residui di terra si depositino sul fondo, scolate e ripetete un altro bagno in abbondante acqua finché tenendo tra le dita i fili di erba non vedete più altra traccia di terra.

Più facili a farsi che a raccontare ve lo assicuro!

Comunque cercatela, magari fra qualche tempo se non la vedete subito in vendita, poi provate a lessarla brevemente e gustarla la naturale con una buona dose di succo di limone.

Altrimenti rimanendo sempre su questa scia provate qualcosa di più elaborato, si fa per dire, accompagnando la barba di frate lessata con fettine di arance, olive nere morbide snocciolate e tritate grossolanamente, una buona dose di origano, una manciata di mandorle tostate in scagliette e buon olio extravergine d’oliva.

Conoscete la barba di frate? Scopriamola insieme con qualche indicazione in cucina - Ultima modifica: 2019-04-02T12:36:32+02:00 da Giuseppe Capano

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