Salute a tavola
Uvetta: mini formato e grandi virtù

Lo sapevate che è antiossidante? Dal pandolce alla pizza di scarola, l’uvetta è molto presente nelle ricette di questo periodo. Ma oltre al gusto dolce val la pena di conoscere meglio le sue virtù nutrizionali, ancora poco apprezzate. Ecco, allora, le info base e qualche spunto interessante per metterla nel piatto!

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Un ingrediente prezioso che un tempo grazie ai mercanti veneziani arrivava dalle isole greche, dalla Turchia o dalla Persia. E la sua aggiunta, insieme ad altri ingredienti costosi (come la frutta a guscio e il burro), dava vita ai dolci delle feste di fine anno, la cui ricchezza era importante per avere quel significato propiziatorio di un futuro più prospero.

Gli esempi delle specialità italiane di questo periodo sono numerose: basti ricordare i vari pani dolci come quello genovese (vedi qui la ricetta del pandolce) o il panettone. Ma l’uvetta impreziosisce anche i piatti salati: è il caso della pizza di scarola: un classico campano (ma non solo) delle feste.

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In genere l’uvetta, o uva passa che dir si voglia, è stata molto consumata e utilizzata fin dall’antichità in tutto il bacino del Mediterraneo, dal Medio Oriente fino all’Europa centrale. E quella sultanina era – forse è tuttora - la qualità più apprezzata, grazie agli acini senza semi, piccoli e ambrati, dal gusto particolarmente dolce e buccia sottile che resta morbida anche dopo l’essiccazione.

Le qualità nutrizionali

Al pari dell’uva fresca, anche quella secca è ricca di zuccheri - la porzione consigliata è la solita per questo tipo di alimenti, ossia 30 grammi - ma contiene anche vitamine del gruppo B, vitamine K ed E, e poi svariati minerali come potassio, calcio, magnesio e ferro, tanto per dirne alcuni, e fibre. L’uvetta, per via dell’essiccamento, è una buona fonte di quercetina: un flavonoide dalla forte azione antiossidante del quale si è parlato molto ultimamente a causa dei suoi effetti antivirali. Ma che comunque era già conosciuta per i suoi effetti positivi sulla salute dell’apparato cardiocircolatorio, o per aiutare gli sportivi a recuperare solo lo stress post-gara negli sportivi, per fare qualche esempio.

Proviamola così

Visto il tenore zuccherino dell’uvetta (quasi l’ottanta per cento) l’ideale è usarla per addolcire gli alimenti al posto dello zucchero. In questo modo aggiungeremo ai piatti anche le sue sostanze salutari e non le calorie vuote fornite dallo zucchero. Perfetta per lo yogurt della colazione, o anche da aggiungere negli impasti del pane per renderlo più speciale e adatto colazioni più curate del solito (al posto di altri dolci, magari). Ma anche in impasti di torte e biscotti. Oppure per impreziosire i contorni di verdure in padella o le insalate. Insomma, gli spunti sono davvero infiniti, come è facile intuire da questa nostra bella panoramica di ricette!

Uvetta: mini formato e grandi virtù - Ultima modifica: 2020-12-31T12:11:41+01:00 da Barbara Asprea

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