Sonno difficile? Provate con un po’ di dolcezza


Il famoso bicchiere di latte prima di andare a coricarsi è un rimedio della nonna ormai superato? Come sempre, nella tradizione popolare c’è una base di verità. Bere del latte, oltre a diminuire l’acidità gastrica che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo durante la sua digestione degli elementi che favoriscono l’addormentamento. In effetti, la sua azione è dovuta non tanto al triptofano ma ad altre sostanze, le casomorfine, presenti anche in latticini e yogurt, che hanno un’attività (lo dice il nome) morfino-simile, in grado di attenuare insonnia e nervosismo. Ma oltre al latte, anche una tazza d’infuso dolcificata con poco miele grezzo o con zucchero integrale, oppure una piccola porzione di frutta dolce come banane e ananas (che contengono anche serotonina) oppure essiccata (fichi, uvetta, datteri), può aiutare. Ma oltre alle loro proprietà effettive, dietro ai piccoli rituali serali della tazza di latte o di camomilla c’è una forte componente psicologica. Aiutano a distogliere la mente, il sapore dolce rassicura e conforta (ma non esagerate, bastano piccole dosi), e il sonno arriva più volentieri…

 

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Sonno difficile? Provate con un po’ di dolcezza - Ultima modifica: 2011-07-08T23:23:00+02:00 da Barbara Asprea

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