Prevenzione a tavola
Pressione alta: anche le proteine possono influire

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Non è solo una questione di sodio: il modo di alimentarsi può facilitare o meno la comparsa dell’ipertensione. Ultimamente si ritiene che anche il tipo e la quantità delle proteine giochino un ruolo. E per l’ennesima volta, come risulta da questo importante studio da poco pubblicato, chi mangia variato, senza eccessi, è risultato più protetto

Quando la pressione sanguigna rimane alta, in genere le cause sono dovute a una combinazione di più fattori che comprendono anche lo stile di vita, alimentazione compresa.

Ecco, tra i diversi vantaggi apportati dalla dieta si può aggiungere anche quello di ridurre il rischio di diventare ipertesi. Ultimamente, c'è stato un crescente interesse per il ruolo delle proteine nella prevenzione dell'ipertensione, tanto che una ricerca pubblicata su Hypertension ha analizzato i dati già raccolti sulla salute e nutrizione di oltre 12mila adulti che vivono in Cina durante un precedente studio (il noto The China Health and Nutrition Survey).

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Come è noto, insieme a grassi e carboidrati, le proteine ​​sono uno dei macronutrienti di base: i ricercatori hanno scoperto che le persone che assumevano una corretta quantità di proteine, ma da diverse fonti alimentari, presentavano il rischio più basso di diventare ipertesi.

Più precisamente, il team ha esaminato la varietà e la quantità delle proteine assunte da otto delle principali fonti alimentari: cereali integrali e raffinati, carne rossa lavorata e non, pollame, pesce, uova e legumi. Hanno quindi generato dei punteggi in base al numero di fonti proteiche, assegnando un punto per ciascuna fonte, con un punteggio di varietà massimo di 8. I ricercatori hanno quindi valutato l'associazione per l'ipertensione di nuova insorgenza in relazione al punteggio “proteico”.

I risultati in sintesi

Rispetto ai partecipanti con il punteggio di varietà più basso ​​(meno di 2), quelli con il punteggio più alto (4 o superiore) avevano un rischio inferiore del 66% di sviluppare la pressione alta. Riguardo alle quantità totali, a prescindere dalle fonti, per ciascuno degli 8 tipi è stato trovato un range di riferimento nel quale il rischio di ipertensione è risultato inferiore e che i ricercatori hanno descritto come il livello di consumo appropriato. Ebbene, è risultato che sia chi mangiava una dose insufficiente di proteine, sia chi ne mangiava troppe, presentava in effetti il rischio più alto di una nuova insorgenza di ipertensione. Insomma, come sempre, la moderazione e la varietà restano alla base di un’alimentazione sana e preventiva: "Il messaggio della ricerca per la salute del cuore è che consumare una dieta equilibrata con proteine ​​provenienti da diverse fonti, piuttosto che concentrarsi su una singola fonte, può aiutare a prevenire lo sviluppo della pressione alta", conclude Xianhui Qin, della Southern Medical University che ha diretto lo studio.

Pressione alta: anche le proteine possono influire - Ultima modifica: 2022-08-01T08:17:23+02:00 da Barbara Asprea

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