Piccolo vademecum per uno stomaco più sano (prima parte)


Consigli pratici per non affaticare lo stomaco, diminuendo i disturbi quali gastriti, iperacidità e reflusso gastroesofageo.

Abbattere lo stress. La prima regola per non stressare lo stomaco è ovviamente quella di non essere stressati. Trovare un equilibrio è importante, anche durante il momento dei pasti, che deve essere piacevole e non frettoloso o scosso dalle preoccupazioni.

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Preferire pasti piccoli. I pasti devono essere composti da piccole porzioni oppure piatti unici. Meglio integrare con due spuntini al giorno che fare dei pasti abbondanti, che facilitano l’apertura del cardias. Attenzione alla cena, che deve essere il più semplice possibile.

Limitare i cibi grassi. Le sostanze grasse aiutano il rilascio del cardias, in più rallentano lo svuotamento gastrico, aumentando così il rischio di ipersecrezioni acide e di esposizione dell’esofago  ai succhi gastrici. Evitare specialmente alla sera pietanze quali fritture o carni grasse con intingoli.

Consumare di rado alcuni cibi. Oltre ai grassi, anche altri alimenti agiscono sul cardias e sulla secrezione acida: cioccolata, cipolle, menta piperita, cibi molto speziati, bevande gassate e a base di caffeina. Inoltre i cibi acidi quali pomodoro o agrumi possono irritare ulteriormente l’esofago.

Cibi zuccherini. I cereali sono neutri nei confronti dello sfintere esofageo. Chi soffre di gastrite o ulcera dovrà invece fare attenzione a non eccedere coi carboidrati: la loro fermentazione provoca una distensione del lume gastrico provocando fastidio o dolore a seconda delle condizioni dello stomaco. Per ridurre la fermentazione oppure per accelerare il passaggio all’intestino si consiglia di masticare  molto bene la pasta, di tostare il pane o di consumarne la crosta, di fare attenzione alla frutta cruda (specie nei momenti di acuzie) preferendola cotta.

Proteine: sì e no. Nessun problema con l’assunzione di proteine nel caso di solo reflusso esofageo: questi nutrienti aumentano il tono del cardias e quindi la continenza dello stomaco. Però le proteine stimolano la secrezione dei succhi gastrici: chi soffre di ulcera o acidità deve perciò fare attenzione. In genere si consigliano le carni bianche al posto delle rosse, preferibilmente marinate e cotte molto velocemente. L’uovo, a condizione che sia cotto alla coque e non fritto né sodo, è neutro. Al contrario, i formaggi sono grassi e possono aumentare l’acidità.

Ortaggi e legumi. Come è noto, le insalate, ad esempio la rucola, sono viste come una “bestia nera” per chi soffre di gastriti. La cellulosa che le compone, infatti, ha bisogno di tempo per essere destrutturata e quindi sosta a lungo nello stomaco. Per questo si consiglia di consumare verdure preferibilmente cotte, specie tra quelle considerate più neutre come i finocchi, la lattuga, l’indivia o le zucchine. Magari abbinate a un riso pilaf come nella ricetta fotografata. Anche i legumi a causa del loro contenuto proteico, di fibre e di carboidrati sono complicati da gestire: meglio consumarli in piccole quantità ed evitando le bucce.

Attenzione alle minestre. Le pietanze brodose e acquose aumentano la secrezioni acide. Al contrario, i piatti asciutti svolgono una funzione assorbente dei succhi gastrici, e vengono digeriti più rapidamente.

 

Piccolo vademecum per uno stomaco più sano (prima parte) - Ultima modifica: 2012-07-04T15:52:21+02:00 da Barbara Asprea

1 Commento

  1. ma se io ho letto pochi istanti fa i risultati di una rucerca che dice che la rucola è una delle insalata salva stomaco perchè contiene sostanze che lo proteggono come fai a dire che è nociva? sei poco informata tu o la ricerca è sbagliata? leggi su Scienza e salute

    • Gentile Anna, ci deve essere un equivoco. Nel mio post io non dico assolutamente che la rucola sia nociva per lo stomaco. L’affermazione che sia una bestia nera per chi soffre di gastrite significa che molti che soffrono di problemi di stomaco fanno fatica a digerire le insalate crude e la rucola ne è un tipico esempio. E tanti anni di lavoro passati negli ambulatori di dietologia come dietista mi hanno confermato questo dato. Cordialmente, Barbara Asprea

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