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Perché il radicchio ci fa bene?

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D'accordo: che il radicchio rosso sia bello e trendy non si discute. Ma è anche altrettanto salutare? Scopriamo un po' meglio le sue tante qualità nutrizionali, ereditate anche da "nonna" cicoria dalla quale deriva

Lo sapevate che gran parte delle verdure con un sapore amarognolo discendono dalla umile - seppur fantastica – cicoria di campo? E in effetti questo è il caso dell’elegante radicchio, ormai considerato una verdura decisamente chic, prodotto tipico del Made in Italy tanto apprezzato all’estero.

Ma a prescindere dal suo essere trendy, tutti i radicchi hanno delle spiccate virtù nutrizionali dovute in gran parte alla loro famiglia botanica di origine ma anche alle loro diverse colorazioni – dovute a particolari tecniche di coltivazione - che vanno dal rosa al rosso rubino-marrone-viola, oppure dal giallino fino al verde. Colori dovuti alla presenza dei pigmenti antiossidanti che conferiscono le tinte ai vegetali. In più sui banchi dei mercati i radicchi sono presenti per sei mesi: grazie alle diverse tipologie ci sono quelle precoci che arrivano a inizio autunno mentre le cosiddette tardive saranno di stagione fino a fine marzo.

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All’inizio erano le fibre

Anni fa la principale caratteristica che si conosceva del radicchio rosso era l’ottimo tenore di fibre, ossia ben tre grammi ogni cento. Che ne facevano – e ne fanno tutt’ora - uno degli ortaggi più consigliabili per il benessere dell’apparato digerente, flora batterica (o microbiota, come si usa oggi) compresa. Tra l’altro una percentuale delle loro fibre sono del tipo solubile, come quelle tipiche dei legumi, che formando una sorta di gel svolgono più effetti positivi a livello metabolico, come un migliore controllo della glicemia e dei grassi circolanti, ossia colesterolo & Co. Infine, la ricchezza di fibre ha il vantaggio di aumentare il senso di sazietà anche dei pasti leggeri: un’ottima qualità quando si sta attenti alle calorie e si desidera dimagrire in modo naturale mettendo a tavola gli alimenti più giusti.

Infine, non c’è da sorprendersi che il radicchio sia uno dei primi ortaggi a venire escluso quando si deve seguire una dieta cosiddetta a basso residuo di fibre, in genere consigliata durante un episodio di infiammazione intestinale quando occorre "mettere a riposo" la pancia.

E poi vitamine, minerali, antiossidanti…

Come già accennato prima, a seconda delle diverse colorazioni le sostanze nutrizionali come gli antiossidanti o le vitamine possono cambiare un po’ (potete scoprire cliccando qui le differenze tra i vari radicchi consultando le tabelle nutrizionali on line del Crea). Ad esempio, se sono le vitamine quelle che interessano, il radicchio verde in genere ne contiene di più rispetto a quello rosso: il verde ne ha ben 46 mg/100 g contro i 10 mg del rosso (che comunque non è poco per un ortaggio). Ma comunque nel radicchio troviamo anche la vitamina K, importante per il sangue e le ossa, quelle del gruppo B dalle mille proprietà e anche l'antiossidante vitamina E. Un consiglio: quando interessa garantirsi al meglio la vitamina C sarà meglio consumare il radicchio crudo.

Passando ai minerali il radicchio ne contiene parecchi tipi: da segnalare la presenza di ferro e calcio, le cui carenze sono sempre in agguato, ma anche oligoelementi come rame, zinco o manganese.

Infine, la colorazione violacea denuncia la presenza degli antiossidanti polifenoli, antocianine in particolare: e in effetti il radicchio viene compreso nel gruppo di vegetali dal colore viola-blu, come i frutti di bosco, per intendersi.

Di conseguenza, per ottenere il massimo beneficio dai vegetali nella dieta, oltre a consumare le famose 5 porzioni al giorno è anche importante alternarli a seconda delle diverse colorazioni (che sono cinque: bianco, verde, giallo-arancio, rosso, viola-blu). E quindi il radicchio può prendere il posto dei mirtilli o dell’uva rossa quando non sono di stagione. Ma oltre ai polifenoli il radicchio rosso, grazie alle sue riverse colorazioni, contiene anche altri tipi di antiossidanti come i carotenoidi. Ad esempio la luteina, il cui apporto è prezioso per la salute degli occhi. Oppure la clorofilla che abbonda nel verde.

In conclusione, le ragioni per mettere il radicchio nel carrello della spesa sono tante, e se siete in cerca di qualche idea, nelle ricette di Cucina Naturale ne troverete parecchie 🙂

Perché il radicchio ci fa bene? - Ultima modifica: 2021-02-10T18:15:14+01:00 da Barbara Asprea

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