News: noci amiche del cuore, studio ne rivela la frequenza salvavita

Già due porzioni a settimana di frutta a guscio, secondo un nuovo studio presentato al Congresso mondiale di cardiologia, riescono a esercitare un effetto protettivo sulle malattie cardiovascolari. Scopriamo le indicazioni degli specialisti per un consumo ideale

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Ottime notizie arrivano dal Congresso mondiale di cardiologia che si sta tenendo in questi giorni a Parigi che riguardano gli amanti di noci & Co. È stato presentato un interessante studio dell'Istituto iraniano di ricerca cardiovascolare (Isfahan), che ha esaminato l'associazione tra il consumo di frutta a guscio e il rischio di malattie cardiovascolari – o anche di morte - nella popolazione iraniana. "La frutta a guscio è una buona fonte di grassi insaturi e contiene pochi grassi saturi", ha dichiarato Noushin Mohammadifard, autore dello studio in questione. “Inoltre è una buona fonte di proteine, minerali, vitamine, fibre, fitosteroli e polifenoli benefici per il cuore.”

Riassumendo, i ricercatori hanno selezionato in modo casuale 5.432 adulti di età pari o superiore a 35 anni senza storie di malattie cardiovascolari. La loro assunzione di frutta a guscio, in particolare di noci, mandorle, pistacchi, nocciole e semi oleosi, è stata valutata con questionari appositi nel 2001 e poi, sia i partecipanti che i loro i familiari, sono stati intervistati ogni due anni fino al 2013 per registrare eventuali problemi cardiaci (malattie coronariche e cardiovascolari) oppure i decessi.

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Siete pigri? Ecco la frequenza minima

Mangiare frutta a guscio almeno due volte a settimana (ma anche di più male non fa) è risultato associato a un rischio inferiore del 17% di mortalità cardiovascolare rispetto al consumo minimo, ossia una porzione ogni due settimane. La relazione è rimasta solida anche dopo essere stata adattata a fattori che potevano influenzarla come l'età, il sesso, l'istruzione, il fumo e l'attività fisica.

Cosa consigliano i cardiologi: dosi e qualità

Le linee guida dell'Associazione dei cardiologi europei (ESC - European Society of Cardiology) prevedono 30 grammi di frutta a guscio (non salata!) al giorno come una delle caratteristiche di una dieta sana. Ma non solo. "Fresca e non tostata risulta  più benefica", specifica Mohammadifard. "La frutta a guscio deve essere consumata non invecchiata, perché i grassi insaturi possono ossidarsi rendendola dannosa. Ad esempio, le noci rancide si riconoscono dal loro odore simile alla vernice e dal loro sapore che diventa amaro o asprigno."

News: noci amiche del cuore, studio ne rivela la frequenza salvavita - Ultima modifica: 2019-09-03T11:28:52+02:00 da Barbara Asprea

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