Prevenzione a tavola
Mandorle come spuntino e il microbiota ringrazia

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Secondo una nuova ricerca, mangiare regolarmente le mandorle aumenta la presenza di una sostanza molto importante per la salute intestinale, dall’effetto protettivo e antinfiammatorio. E se consumate intere, aiutano anche risvegliare un intestino un po’ addormentato

Ancora qualche settimana e poi le mandorle – insieme a noci, nocciole e così via – diventeranno una presenza quasi abituale nelle nostre case. Oltre che consumate al naturale o tostate, in effetti la loro farina è l’ingrediente principale del marzapane, protagonista di tanti dolcetti invernali e natalizi.

Ma golosità a parte, l’attenzione del team di ricercatori britannici, autori di una interessante ricerca pubblicata sul The American Journal of Clinical Nutrition, si è focalizzata sugli effetti che un regolare consumo di mandorle, intere o macinate, può apportare sulla salute dell’intestino e, in particolare, sull’equilibrio della flora batterica. Ovvero il microbiota che tanta importanza ha sul nostro benessere.

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La ricerca in breve

Per il loro lavoro, i ricercatori hanno reclutato 87 persone in salute con un’età compresa tra 18 e i 45 anni. Tutti hanno dichiarato di avere l’abitudine di fare due spuntini giornalieri e di non seguire una dieta ricca di grassi. I volontari sono stati divisi in tre gruppi. Nell’arco di 4 settimane il primo gruppo doveva sostituire entrambi gli spuntini giornalieri, ogni volta con 28 grammi di mandorle intere (per un totale di 56 g al giorno, circa 46 mandorle che apportano circa 330 calorie). Il secondo gruppo aveva le stesse indicazioni tranne la forma: le mandorle dovevano essere macinate e non intere. L’ultimo gruppo non aveva le mandorle come spuntino bensì dei muffin che erano equivalenti come energia. Ossia: stesse calorie ma fonti molto diverse.

Meglio intere o macinate?

Alla fine dello studio, i ricercatori hanno scoperto che i mangiatori di mandorle presentavano livelli significativamente più elevati di butirrato nei loro “scarti” rispetto al gruppo di controllo del muffin. Questo composto è un acido grasso a catena corta dovuto alla fermentazione delle fibre delle mandorle nel colon. Inoltre non c’erano differenze significative fra i tre gruppi nella composizione del microbiota. Mentre le differenze erano presenti a seconda che le mandorle fossero state mangiate intere o macinate: i volontari del primo gruppo hanno mostrato più movimenti intestinali dell’altro. Si ipotizza che la ragione possa essere dovuta al fatto che quando si consumano le mandorle intere, gran parte del loro grasso, a causa di una masticazione non prolungata, sfugga alla digestione e raggiunga di più il colon. Facilitando così il transito intestinale. Una buona notizia per chi ha l’intestino pigro.

La parola d’ordine è: butirrato

Ma il risultato più rilevante secondo gli studiosi, è stato, come già detto, l’aumento del butirrato. Come ricorda Alice Creedon del King's College di Londra e tra gli autori dello studio: “ll butirrato è importante per la salute dell'intestino, poiché funge da fonte primaria di carburante per le cellule del colon, consentendo loro di funzionare correttamente e in modo ottimale. Inoltre può entrare nel flusso sanguigno dove è coinvolto nella regolazione della salute in altre aree del corpo, come fegato, cervello e polmoni".

Ma oltre a quanto ricordato, il butirrato è importante perché forma una sorta di barriera all’interno delle pareti intestinali, impedendo il pericoloso passaggio nel sangue da parte di microrganismi come i microbi. E infatti il butirrato viene anche considerato antinfiammatorio e protettivo nei confronti della colite, o sindrome dell'intestino irritabile, e in grado di ridurre disturbi gastrointestinale come il gonfiore.

Mandorle come spuntino e il microbiota ringrazia - Ultima modifica: 2022-11-02T13:10:19+01:00 da Barbara Asprea

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