Di stagione
Make nespole great again!

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Maggio è il loro mese, eppure le nespole non godono più del successo che meritano. Succose e fresche, sono tra i frutti più interessanti della stagione. Ricche di vitamina A, potassio e antiossidanti, aiutano la digestione, proteggono la pelle e sostengono il cuore. Un piccolo tesoro da riscoprire, anche nelle varietà italiane meno diffuse

Messaggere della bella stagione, le nespole sono i primi frutti “estivi” a maturare, insieme alle fragole che però arrivano prima. Eppure, nonostante le loro qualità, nei supermercati sono presenti in minime quantità e per lo più d’importazione. Ma è tempo di riscoprirle, magari acquistando delle nespole coltivate in Italia e restituendo loro il posto che meritano. E non solo per nostalgia (l’albero di nespolo, grazie alle sue belle foglie, ed essendo sempreverde, è molto presente in tanti giardini) ma perché sono buone e fanno bene.

Un frutto, anzi due

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Prima di tutto, serve una precisazione: esistono due tipi di nespole. La nespola europea o comune (Mespilus germanica), un frutto antico originario del Caucaso, dal colore bruno, che si raccoglie in autunno ed è consumabile solo dopo un periodo di post-maturazione (se ne parlerà tra qualche mese). E poi la nespola del Giappone (Eriobotrya japonica), caratterizzata da un arancione delicato, che matura in questi mesi e si consuma fresca. Originaria dell’Asia, è stata introdotta in Europa nel XIX secolo e si è adattata molto bene al clima mediterraneo. In Italia viene coltivata soprattutto in Sicilia e in Campania, ma oggi, come già accennato, nei supermercati prevalgono quasi esclusivamente le varietà spagnole, più standardizzate e meno aromatiche rispetto a quelle italiane, spesso locali e di nicchia. Tra queste ultime, si possono citare alcune produzioni tipiche siciliane come il Nespolone di Trabia o la Nespola di Calatabiano, località dove ogni anno a maggio si celebra la “Sagra della Nespola” (quest'anno si è tenta il 3 e il 4 maggio).

Aiutano l’organismo contro il caldo

Con un profilo calorico medio (47 kcal per 100 g) dato per lo più dagli zuccheri, le nespole sono ricche di componenti che contribuiscono alla salute generale. Costituite per oltre l’86% da acqua (86,6 g), sono un frutto leggero e idratante, ideale nelle giornate di fine primavera.

Un loro punto di forza è la vitamina A (152 µg/100 g di retinolo equivalente), presente in forma di carotenoidi che l’organismo converte in retinolo attivo. Questa vitamina è essenziale per la salute della pelle, che con l’aumento delle ore di sole va protetta e nutrita, e per gli occhi, in particolare nella prevenzione della secchezza oculare e della degenerazione della retina. A ciò si aggiunge una piccola quota di vitamina C (1 mg/100 g), utile per rafforzare le difese e migliorare l’assorbimento del ferro.

Tra i minerali spicca il potassio (266 mg/100 g), fondamentale per il bilancio idrosalino, la regolazione della pressione arteriosa e il buon funzionamento muscolare. Presenti anche fosforo (27 mg/100 g), calcio (16 mg/100 g), magnesio (13 mg/100 g) e ferro (0,4 mg/100 g), che completano il quadro dei micronutrienti con un supporto ulteriore alla vitalità e alla salute ossea.

Preziose fibre solubili

Le fibre totali sono pari a 2,1 g/100 g con una buona componente solubile costituita da pectine, utili per regolare il transito intestinale senza irritare le mucose. Queste fibre modulano anche l’assorbimento di zuccheri e grassi a livello intestinale, contribuendo alla riduzione del colesterolo LDL e al controllo della glicemia post-prandiale. In parallelo, gli acidi organici come il malico e il citrico favoriscono una digestione leggera e un ambiente intestinale più sano.

Infine, non va trascurata la presenza di flavonoidi e altri composti fenolici, che conferiscono al frutto un’azione antiossidante discreta ma efficace, utile a contrastare lo stress ossidativo e a sostenere le difese cellulari, in particolare in un periodo dell’anno in cui si tende ad aumentare l’esposizione a raggi UV e inquinanti ambientali.

Semi di nespola: non si mangiano (ma si “bevono”)

I semi delle nespole del Giappone non sono commestibili: contengono glicosidi cianogenici, come l’amigdalina, che a contatto con gli enzimi digestivi possono liberare acido cianidrico – ovvero cianuro – una sostanza tossica anche in piccole dosi. Composti simili si trovano anche nei semi di albicocca, ciliegia, pesca e nelle mandorle amare. Di conseguenza è meglio fare attenzione e allontanarli sempre dai bambini.

Eppure, proprio da questi semi si ottiene il nespolino, un liquore casalingo dal gusto mandorlato, parente rustico dell’amaretto. La macerazione in alcol e la successiva filtrazione neutralizzano i rischi. Il nespolino è una preparazione artigianale tipica della Campania, ma non solo.

Make nespole great again! - Ultima modifica: 2025-05-07T15:01:16+02:00 da Barbara Asprea

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