Fantastiche spezie
Le virtù nascoste del pepe

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È una presenza fissa in dispensa, eppure del pepe sappiamo molto poco. Ecco allora una breve panoramica delle sue caratteristiche nutrizionali, che non lo fanno sfigurare accanto ad altre spezie più blasonate o di moda

Un tempo sulle tavole di tutte le trattorie si trovavano sale e pepe, uno accanto all’altro. Offrendo così al commensale, sebbene in modo del tutto inconsapevole, un vantaggio per la salute, che il pepe condivide in verità con tutti gli aromi. Ovvero quello di insaporire le pietanze, contribuendo così a ridurre – o a eliminare - l’esigenza di aggiungere sale (e quindi sodio, i cui eccessi come è noto vanno evitati). Un’altra caratteristica in comune con le altre spezie è che anche con il pepe non bisogna esagerare per evitare possibili irritazioni a livello gastrointestinale. Tuttavia, e nonostante sia consumato in piccole dosi, il pepe apporta mini dosi di nutrienti preziosi come minerali (ad esempio calcio, magnesio, potassio, fosforo, magnesio), vitamine (A, E, K) e antiossidanti (beta carotene, luteina, zeaxantina).

Un grano di salute

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Sebbene sia la spezia più comunemente usata nella nostra cucina, specialmente in quella regionale, in effetti del pepe raramente si parla per le sue caratteristiche nutrizionali. Tanto che negli ultimi anni il suo utilizzo è stato consigliato per aumentare la biodisponibilità - ossia l’assorbimento da parte dell’organismo - di un’altra spezia, la curcuma. Con lo scopo di aumentare le proprietà benefiche, come quelle protettive, antinfiammatorie e antiossidanti, esercitate dalla curcumina, il principio attivo della curcuma. Quel che è meno noto, invece, è che anche il principio attivo del pepe, la piperina, possiede delle virtù salutari, comprese quelle antinfiammatorie e antiossidanti. Ecco un breve panoramica di ricerche che hanno testato gli effetti del pepe sulla salute.

Piperina e ricerca...

La prima caratteristica della piperina è quella di possedere delle indubbie proprietà antiossidanti. Ossia la capacità di neutralizzare dei composti tossici che si generano nell’organismo (i radicali liberi) e che favoriscono svariati effetti negativi, dall’invecchiamento cellulare alle malattie infiammatorie, per fare solo un paio di esempi. Tuttavia, una cosa è la teoria e un’altra è la pratica. In altre parole, c’è bisogno che la ricerca scientifica verifichi se gli effetti positivi esistono veramente.

Molti studi sul pepe hanno, in effetti, provato l’azione di questa spezia contro i radicali liberi, come anche affermato da questo lavoro dedicato all’effetto antiossidante delle spezie. Va detto che per lo più si tratta di test eseguiti in provetta o su animali da laboratorio e che sono necessarie ulteriori verifiche più approfondite sull’essere umano. I vari test hanno comunque mostrato dei buoni effetti antinfiammatori e protettivi, specie se somministrata tramite integratori in dosi più elevate di quelle comuni.

Altre ricerche (come questa pubblicata nel 2020) hanno indicato sull’uomo un’attività antibatterica da parte della piperina. Tanto che secondo gli studiosi questa sostanza potrebbe essere un ingrediente per future terapie sia contro le malattie infettive che contro i patogeni di origine alimentare.

Negli anni tanti altri studi hanno mostrato diversi effetti positivi del pepe, che andranno ulteriormente indagati e che vanno da un migliore controllo della glicemia all'aumento del colesterolo “buono”. O ancora, a un miglioramento delle funzioni cognitive.

Insomma, da oggi, quando daremo la consueta spolveratina finale di pepe sui nostri piatti, magari avremo un minimo di considerazione in più per questa piccola grande spezia.

 

Le virtù nascoste del pepe - Ultima modifica: 2021-06-07T19:55:04+02:00 da Barbara Asprea

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