Prevenire a tavola
Cosa piace al cuore delle donne

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Specie dopo i 50 anni, quando a causa del calo degli estrogeni risultano meno protette dalle malattie cardiovascolari. Uno studio finlandese su 500 donne ha messo in risalto alcuni fattori che aumentano il rischio: imparare a riconoscerli è già un ottimo modo per adottare strategie efficaci di prevenzione

Dopo la menopausa il rischio di malattie cardiovascolari aumenta gradualmente negli anni, fino a raggiungere quello degli uomini. Le ragione sono diverse: cambiamenti ormonali, accumulo di grasso a livello viscerale collegato a uno stato d’infiammazione metabolica di basso grado. Eppure ancora non ci si preoccupa abbastanza del cuore femminile. Tanto che addirittura i sintomi dell’infarto, diversi da quelli maschili molto noti, non vengono riconosciuti dalle stesse donne. Per fortuna la ricerca scientifica sta cercando di colmare questo gap decennale. È il caso di questo bel lavoro dall’Università di Jyväskylä, in Finlandia, da poco pubblicato su Scientific Reports, che ha approfondito la relazione tra comportamento alimentare, attività fisica e infiammazione cronica, cercando di comprendere quali fattori possano offrire una protezione maggiore per la salute del cuore nelle donne di mezza età.

Per lo studio, i ricercatori hanno coinvolto circa 500 donne finlandesi tra i 51 e i 59 anni che attraverso questionari specifici hanno descritto abitudini alimentari, livelli di attività fisica e qualità del sonno. In particolare, uno degli aspetti chiave dello studio è stato il focus sulle donne con disturbi del comportamento alimentare, come il controllo ossessivo del peso o un rapporto poco flessibile con il cibo, per capire se questi fattori influissero sulla salute metabolica.

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I risultati principali in sintesi

L’accumulo di grasso addominale. Con l'avanzare della menopausa e la conseguente diminuzione dei livelli di estrogeni, la distribuzione del grasso corporeo cambia: i depositi adiposi, precedentemente concentrati su fianchi e cosce, si spostano verso la zona addominale (si allarga il punto vita e può venire la pancia). Questa forma di grasso viscerale è metabolicamente attivo perché rilascia citochine pro-infiammatorie, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.

L’attività fisica aiuta, ma non sempre. Le donne più attive fisicamente avevano una minore quantità di grasso viscerale, ma questo effetto protettivo risultava ridotto nelle donne con disturbi del comportamento alimentare.

Conta avere un rapporto sereno con il cibo. Una relazione più flessibile e serena con il cibo era associata a un minore accumulo di grasso viscerale e a un rischio inferiore di infiammazione.

Il sonno non sembra giocare un ruolo chiave.  A differenza di quanto osservato in altri studi, in questa ricerca la qualità e la durata del sonno non sono risultate fattori determinanti.

In soldoni, lo studio ha evidenziato il legame tra grasso viscerale e infiammazione, soprattutto nelle donne con bassa attività fisica. Per fortuna sia l'attività fisica che un comportamento alimentare più flessibile possono aiutare a ridurre il grasso viscerale, ma l'effetto sembra essere più efficace quando i due fattori vengono combinati. "È importante ricordare che anche dopo la menopausa è possibile ridurre l'accumulo di grasso viscerale dannoso e, di conseguenza, prevenire le malattie metaboliche e cardiovascolari ad esso associate," conclude Hannamari Lankila, autrice dello studio.

4 consigli utili di prevenzione

In altre parole, la salute metabolica e quella cardiovascolare non dipendono solo dall’esercizio fisico, ma anche da un insieme di fattori che comprendono l’alimentazione e il rapporto con il cibo. Ecco qualche suggerimento “amico del cuore” che prende spunto dai risultati della ricerca finlandese.

Privilegiare una dieta equilibrata e flessibile. Evitare restrizioni eccessive e imparare ad ascoltare i segnali di fame e sazietà aiuta a mantenere un equilibrio metabolico e ormonale.

Fare attività fisica con costanza. Non servono allenamenti intensi, ma è importante muoversi ogni giorno, preferendo attività che coinvolgano il corpo in modo globale, come camminate veloci, bici, nuoto, yoga ma anche allenamenti più intensi in palestra.

Non stressarsi col cibo. Un approccio troppo rigido alla dieta può avere effetti negativi sul metabolismo e sul grasso viscerale. È importante trovare un equilibrio senza ansie.

Monitorare la circonferenza addominale. Più che il peso sulla bilancia, è utile osservare come cambia la distribuzione del grasso corporeo e intervenire con strategie mirate.

Insomma, anche con il passare degli anni per le donne è sempre possibile ridurre l’accumulo di grasso viscerale e di tante malattie collegate. Non varrebbe la pena di provarci?

Cosa piace al cuore delle donne - Ultima modifica: 2025-03-24T07:44:44+01:00 da Barbara Asprea

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